Uomo strangola la compagna e chiama l’amico: “Cos’ho fatto?”

uomo strangola la compagna

 

Milano – Un uomo, Gianluca Gerardo Maggioncalda, ha strangolato la sua compagna, Sonia Trimboli, con del nastro da pacchi e poi ha chiamato un suo amico per sfogarsi. L’ennesimo caso di violenza e uccisione di una donna è avvenuto domenica nella centralissima Milano, in zona Porta Romana. Il 42enne ha infatti ucciso la sua compagna, pare in seguito ad una lite per motivi di gelosia. L’uomo subito dopo il delitto, che è avvenuto in casa sua, si è allontanato ed ha chiamato al telefono un amico per raccontare l’accaduto. La polizia lo ha raggiunto e lo ha arrestato.

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I PRECEDENTI. Non era la prima volta che Gianluca Gerardo Maggioncalda cercava di fare del male alla sua compagna. L’uomo era già stato fermato dalle forze dell’ordine il 28 agosto scorso per aver picchiato la fidanzata: a salvare Sonia era stato l’intervento di alcuni vicini del palazzo in cui è avvenuto l’omicidio. Sono sempre i vicini di casa di Gianluca a raccontare che in quell’appartamento le liti erano frequenti. In questura riferiscono anche che l’uomo ha precedenti penali per lesioni e minacce. L’uomo ha confessato al pm e agli agenti che lo hanno bloccato ieri sera in piazza Sant’Ambrogio che l’omicidio è avvenuto attorno alle 16. Maggioncalda ha raccontato di aver chiamato un amico di Garlasco attorno alle 22, amico che in seguito alla telefonata ha subito avvertito i carabinieri della stazione locale che hanno inoltrato l’informazione alla polizia di Milano.

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L’OMICIDIO. In seguito al delitto, Gianluca Maggioncalda ha lasciato il suo appartamento. Pochi minuti dopo essere uscito di casa, l’uomo racconta di aver incontrato il padre sulle scale del palazzo e di avergli chiesto di controllare se la fidanzata stesse bene. È stato il 66enne a trovare il corpo senza vita di Sonia Trimboli. Trovato il cadavere, il padre ha fatto tre chiamate: al 113, al figlio per convincerlo (invano) a costituirsi, e al genero, molto amico del figlio. Proprio quest’ultimo è riuscito a farsi dire dove si trovava in quel momento Gianluca, ovvero in piazza Sant’Ambrogio. Quando gli agenti lo hanno avvicinato erano circa le 22.30. L’uomo in stato confusionale ha subito chiesto ai poliziotti: “Come sta Sonia?”. Infine è salito sull’auto e ha ammesso l’omicidio.