Kakà, addio al Milan: “E’ come lasciare la propria casa”

milan kakà

Certi amori non finiscono e non finiranno mai, parafrasando la celebre canzone di Antonello Venditti. E’ il caso della storia di Ricardo Kakà e del Milan: arrivato nell’estate 2003 dal San Paolo, il brasiliano ha subito incantato l’ambiente rossonero con la sua umiltà, la sua diligenza e la sua infinita classe. Il suo primo gol in rossonero arriva nel derby del 5 novembre, vinto dal Milan per 2-0: il primo segno di un campione predestinato. Nella stagione 2003-2004 trascina i rossoneri alla vittoria dello Scudetto con i suoi dieci gol, ma soprattutto si crea una sinergia unica con la curva e con tutti i tifosi rossoneri.

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LA CONSACRAZIONE – Nel corso degli anni, il talento di Kakà si consacra definitivamente  in Italia, ma soprattutto in Europa: vince una Supercoppa Italiana nel 2004, due Supercoppe Europee nel 2003 e nel 2007, una Champions League nella stagione 2006-2007 e una Coppa del Mondo per Club, sempre nel 2007, da assoluto ed indiscusso protagonista. Il 2007 è per lui un anno d’oro: oltre ai trofei conquistati con il suo Milan, vince il Pallone d’Oro e viene premiato come migliore giocatore di tutte le competizioni a cui ha partecipato.

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L’ARRIVEDERCI – Nella notte tra l’8 e il 9 giugno 2009 viene ufficializzata la cessione di Ricardo Kakà al Real Madrid per 65 milioni di euro circa, dopo aver rifiutato a gennaio le avance del Manchester City, convinto anche dal calore e dall’affetto dei tifosi rossoneri. Gli stessi che qualche mese dopo si ritrovano a piangere la partenza del loro beniamino. Tuttavia, la storia spagnola di Kakà non va come tutti si aspettano: infortuni, pressione e concorrenza lo rilegano ai margini della squadra, nonostante in quattro anni collezioni comunque 85 presenze e 23 reti.

IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO – Nel 2013 l’inaspettato ritorno: Ricardo Kakà torna a vestire la maglia rossonera numero 22. Sono passati ormai troppi anni da quel Kakà spumeggiante che aveva portato il Milan in vetta al mondo, ma la sua sola presenza riscalda un ambiente spento e demotivato. In tutta la stagione non fa mai mancare il suo impegno, da vero professionista. Tuttavia, vederlo in campo non fa altro che aumentare la nostalgia verso quel Kakà straripante del 2007 e quel Milan capace di dominare in Italia ed in Europa. Oggi, l’addio definitivo: è stato ufficializzato il suo passaggio all’Orlando City, che lo girerà in prestito per un anno al San Paolo. Ma l’amore tra Kakà e il mondo rossonero non si spegnerà mai.

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ECCO LA LETTERA AI TIFOSI ROSSONERI – “Lasciare un posto che chiamiamo casa è sempre una decisione difficile. Ma casa non è solo il luogo dove lasciamo il nostro cuore, è anche il luogo che ci portiamo sempre nel cuore. E questo posto, per me, è il AC Milan. Durante questi due momenti, ancora più importante delle vittorie, è stata la maturità che ho guadagnato come giocatore. Questo club mi ha insegnato l’elemento più importante per un giocatore: l’amore e la felicità nello sport. Affetto che provo, e sempre avrò per il club e tutti i tifosi. Un amore simbolizzato da un numero, il 22. In questo momento devo lasciare nuovamente questa casa, e affrontare una nuova sfida. Ma regalo ai miei tifosi la cosa a cui tengo qui di più. Lascio il mio numero, che resterà per sempre e esclusivamente qui al Milan, come segno del rispetto per tutto quello che rappresentate per me. È bello avere una casa. È ancora meglio ricevere l’affetto e il sostegno di ognuno di voi. E conto su di voi in questa nuova tappa. Con affetto e rispetto, Kaká“.