Dagli USA la storia di Brittany: eutanasia a novembre

brittany

 

New York –  Un solo, ultimo desiderio prima di morire: fare gli auguri di buon compleanno al suo adorato marito Dan. Poi la morte: veloce, inesorabile, voluta. Si, perchè la storia commovente che VNews 24 sta per raccontarvi è incentrata sul potere di scelta che ognuno di noi dovrebbe avere della propria vita e, perchè no, della propria morte. La consapevole decisione di metter fine alla propria esistenza risponde al nome di eutanasia: una pratica medica che diventa anche un dilemma etico, religioso, medico; una pratica che coinvolge dottori, amici, parenti, persone amate; una pratica che, però, dovrebbe riguardare in primis il diretto interessato: il paziente, che sceglie di affidarsi ai farmaci al fine di poter indurre una morte dolce ed indolore. Una scelta consapevole, quella di morire quando nulla si può fare per vivere felicemente ed in salute. Una scelta forte, quella della 29enne Brittany Maynard, che si aggrappa alla vita con ogni cellula del suo corpo.

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DIRITTO DI SCELTA. La storia di Brittany Maynard, 29enne sorridente e piena di vita, comincia lo scorso gennaio, a San Francisco. Dei forti e continui mal di testa avevano spinto la giovane ad affidarsi alle cure dei medici che, dopo i primi esami, diagnosticarono alla ragazza un terribile male: tumore al cervello. Dopo il comprensibile choc iniziale, Brittany aveva deciso di ricorrere alla chirurgia, che avrebbe potuto garantirle ancora qualche anno di vita. Il tumore, purtroppo inguaribile, non le avrebbe però portato via la sua vita di sempre, la possibilità di godersi la sua famiglia, suo marito, le sue passioni. L’ intervento era perfettamente riuscito e la ragazza sembrava essere tornata in forma. Ad aprile, però, i mal di testa avevano rifatto tragicamente capolino nell’ esistenza della ragazza. Il tumore, che nel frattempo era cresciuto a dismisura, si era trasformato in un cancro maligno al quarto stadio.

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L’ ULTIMA BATTAGLIA. La scoperta choc ha messo immediatamente Brittany Maynard con le spalle al muro, come la ragazza stessa ha recentemente raccontato alle emittenti televisive statunitensi. La ragazza, vagliate tutte le ipotesi possibili e dopo aver verificato l’ impossibilità di riprendersi dalla propria condizione, ha optato per la “dolce morte”, ovvero l’ eutanasia. In alcuni Stati americani la pratica è legale: Brittany, suo marito ed i suoi familiari hanno così deciso di trasferirsi in Oregon, dove è possibile morire assistiti da un medico. La 29enne sarà accompagnata nel suo ultimo viaggio dal suo migliore amico – un dottore, ironia della sorte – che l’ assisterà dal punto di vista clinico ed emotivo. Brittany Maynard ha preso questa decisione serenamente. “Non c’ è una sola cellula del mio corpo che vuole morire – ha confessato la ragazza in un video – Voglio vivere. Proprio per questo però, dovendo morire, ho scelto di farlo alle mie condizioni. Godrò a pieno ogni istante della mia esistenza, finché potrò. Poi morirò. È una scelta etica, perché è la mia scelta“.

L’ ultimo respiro Brittany lo esalerà il primo novembre, festa d’ Ognissanti, due giorni dopo il compleanno di suo marito. L’ ultimo desiderio della ragazza è proprio quello di avere la possibilità di fargli gli auguri, prima di spegnersi serenamente, tra le braccia dei propri cari. Nel frattempo, Brittany usa gli ultimi giorni di vita sulla Terra per portare avanti un’ importantissima battaglia: legalizzare la pratica dell’ eutanasia negli USA, per ora eseguibile solo in 5 Stati. Ci crede fermamente, la 29enne, nel diritto ad abbandonare questa vita nel modo più dignitoso possibile, tanto da farne l’ ultima causa da perorare con le residue energie rimaste. A prescindere dall’ esito di questa campagna. Brittany Maynard verrà ricordata in tutto il mondo come un’ amazzone coraggiosa, una giovane donna che ha commosso il Mondo dedicando la sua vita e la sua morte ad una causa superiore.