Ebola, l’infermiera spagnola: “Non so i motivi del contagio”. OMS: “Basso rischio epidemia in Europa”

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MADRID – L’infermiera risultata positiva all’Ebola in Spagna commenta l’accaduto al giornale El Mundo: “Ho seguito i protocolli” di sicurezza e “non ho idea di come possa essere avvenuto il contagio”. Al momento si trova ricoverata all’ospedale Carlo III – La Paz di Madrid ed ha confermato di sentirsi “un poco meglio”, dopo aver subito il trattamento con un siero antivirale proveniente da un’altra paziente che ha sconfitto l’Ebola.

L’infermiera continua ad affermare di non aver compresso appieno le dinamiche del contagio (si trasmette attraverso sangue, vomito, diarrea ed altri fluidi corporali, ndr). Nell’intervista, infatti, ammette: “Non glielo so dire, non ne ho idea”. Teresa Romero ha 44 anni, sposata e senza figli, da 15 anni opera come infermiera nel medesimo ospedale in cui si trova ricoverata ed è il primo caso di Ebola in Europa. Ha partecipato, inoltre, come volontaria nel team che ha assistito i due spagnoli rientrati dalla Sierra Leone e che sono morti a causa del virus.

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ERRORE UMANO – Tra le possibili cause del contagio, Teresa ha indicato degli errori “nel momento di togliersi la tuta” di protezione che il personale ha usato per assistere i due missionari deceduti il 12 agosto ed il 26 settembre scorsi. Il coordinatore, però, fa riferimento anche ad altre possibilità “collegate alla supervisione del processo e ai rischi nella manipolazione, nelle iniezioni o nel contatto con fluidi dei pazienti che non si dovevano produrre ma che, per errore, possono esserci stati”. Il ministero della Sanità sta indagano a riguardo.

OMS: “RISCHIO DI EPIDEMIA BASSO IN EUROPA”Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms per l’Europa ha detto che “casi sporadici della malattia da virus ebola in Europa sono inevitabili. E questo è dovuto ai viaggi tra l’Europa e i paesi colpiti” nella parte ovest dell’Africa. “Tuttavia il rischio di una propagazione di ebola in europa è evitabile ed estremamente flebile – ha aggiunto -. I paesi europei sono tra quelli, nel mondo, meglio preparati a rispondere a una febbre emorragica virale, compresa ebola”. La banca mondiale ha fatto sapere che l’impatto del virus avrà un impatto economico dell’ordine di 32,6 miliardi di dollari verso la fine del 2015 nel caso non si riuscisse a fermarlo.

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