Yara, ricercato il complice di Bossetti: l’ipotesi su uno straniero

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L’ipotesi che Massimo Giuseppe Bossetti, il 44enne presunto omicida di Yara Gambirasio in carcere da un mese, non abbia agito da solo non è affatto nuova. Infatti, si tratta di un dettaglio al quale gli inquirenti erano già arrivati poco dopo la cattura dell’uomo, ma finora non c’era stato il tempo di dedicare alle ricerche del suo complice le adeguate risorse. Ora le indagini vertono sull’identificazione di questo secondo uomo nello stabilire il suo ruolo nella dinamica in modo da porre maggiore luce sui vuoti che gli investigatori ancora non riescono a colmare.

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Si pensa possa trattarsi di uno straniero, che ormai potrebbe essere già fuggito all’estero, ma le ricerche sono ancora in corso e porvi un punto di fine anzitempo non è nello stile degli inquirenti che dopo 3 anni sono riusciti ad ammanettare Massimo Bossetti. Il complice ad quale si sta dando la caccia potrebbe aver agito in parte nella vicenda che ha visto Yara sparire ed essere uccisa, oppure c’è l’eventualità che l’ignoto abbia partecipato al piano di Bossetti dall’inizio alla fine. Si tratta ancora di particolari sui quali gli investigatori non possono ancora esprimersi, ma che il presunto omicida della ginnasta abbia avuto un complice è una verità inoppugnabile, secondo le indagini.

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Intanto, gli inquirenti cercano ancora prove schiaccianti che confermino la totale colpevolezza di Bossetti: la seconda analisi del dna ritrovato sul cadavere della 13enne darà presto l’esito tanto atteso. Finora è stato possibile dedurre che l’uomo abbia lottato con la ragazza prima della sua morte, stando alle macchie di sangue “miste” trovate sui vestiti del corpo senza vita della giovane. Per gli aggiornamenti sul caso continuate a seguire VNews24.