Italia fuori dal Mondiale: ecco perché siamo arrivati a questo punto

 

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L’Italia esce dal Mondiale sudamericano dopo una prestazione ben al di sotto delle proprie potenzialità. L’Italia esce giustamente dal Mondiale sudamericano dopo che su 270 minuti di gioco al cronometro, 225 (se si eccettua il secondo tempo contro l’Inghilterra) l’Italia ha messo in campo poco e nulla, giocando un calcio a tratti imbarazzante. Come nella partita di oggi, pur con le attenuanti del morso di Suarez, pur con l’espulsione di Marchisio se vogliamo parsa eccessiva, L’Italia ha giocato per trenta minuti circa alla “viva il parroco” (si badi, non a lanci lunghi, “alla viva il parroco”).

L’Italia esce dal Mondiale con cinque tiri in porta in tre partite, con la classica difesa a tenere a bada, peraltro piuttosto bene gli attaccanti avversari, con una fase di possesso palla che sia contro il Costa Rica che oggi contro l’Uruguay è stata deficitaria in toto. L’Italia esce dal Mondiale sudamericano giocando un pessimo calcio, giocando un calcio talmente poco di livello da risultare inadatto alla competizione, per questo ed altro è giusto che la Nazionale di Cesare Prandelli sia uscita dal Mondiale adesso. L’Italia di Cesare Prandelli come potenziale, e le relative convocazioni, sulla carta non è da considerarsi una Nazionale così brutta; diverso è tutto quello che però si è visto in campo.

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Cominciando dalla difesa, sia Buffon che Sirigu hanno dimostrato di essere all’altezza di un compito, quello del portiere, che da sempre è estremamente delicato. Il comparto difensivo soprattutto nella prima partita non è stato impeccabile in toto, ma alla lunga presi singolarmente (se si esclude Paletta, difensore inadeguato) il resto a livello di marcatura sull’uomo non ha sfigurato. Da sottolineare che a livello di gestione del palleggio in fase di possesso, comunque, tutta la difesa ha mostrato parecchi limiti.

Passando poi nel reparto di metà campo nelle partite contro Uruguay e Costa Rica, si salva il primo tempo di oggi di Verratti, ma per il resto nelle due partite in questione è bene capire che si è rasentato il “niente a cena”. In attacco, partendo dagli ultimi e tralasciando Insigne, Cassano è parso il solito folletto ma contro difese di questo livello poco ha potuto, mentre Immobile ha mostrato notevoli difficoltà odierne e poco feeling con Balotelli. Questi, se si eccettua il pallonetto ed il goal contro l’Inghilterra, non ha dato poi un gran contributo e la sostituzione odierna ne è il chiaro segnale.

Il condottiero Cesare Prandelli sia contro il Costa Rica, sia contro l’Uruguay non è parso in grado di dare una vera scossa alla propria squadra, dimostrando poca capacità di saper leggere il match e non portando nulla a livello di idee sulla costruzione del gioco e del palleggio. La partita di oggi contro l’Uruguay è il chiaro segnale che il calcio italiano ha bisogno di prendersi tempo per arrivare ad un’analisi di ciò che davvero si vede a livello qualitativo sui nostri campi.

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I primi trenta minuti del secondo tempo odierno, giocando a “buttare lontano la palla”, sono già il segnale che qualcosa non va. I quindici minuti finali, dove si doveva segnare e non si è riusciti – non dico a segnare, ma nemmeno a provare a calciare tra i pali – sono il segno evidente di un’Italia che non sapeva quel che doveva fare. Una nazionale che, pur con tutte le attenuanti di caldo e stress, in una situazione di difficoltà non è riuscita a prendere in mano il pallino del gioco; chiaro segnale d’allarme sono state le azioni ragionate degli uruguayani dopo il vantaggio e la quasi “melina” accennata in alcuni frangenti. Le palle buttate a caso in area, neanche troppo bene, sono sintomo di poca lucidità nei momenti chiave.

L’Italia del Mondiale sudamericano esce dal Mondiale con la testa non troppo alta, esce senza dare segnali di vita, esce dal Mondiale sudamericano quasi senza combattere, piangendosi addosso per un’espulsione non troppo giusta. In realtà, sia il primo fallo che la reazione successiva degli azzurri non sono poi così sbagliate davvero, l’Italia esce dal Mondiale aggrappandosi alla mancata espulsione di Suarez. Squadra nel complesso incapace di tirare con efficacia nello specchio della porta durante l’incontro decisivo.

L’Italia esce giustamente dal Mondiale sudamericano.