Perugia, dichiarazioni choc del Prefetto: “Madri dei tossici fallite”

Il prefetto  Antonio Reppucci
Il Prefetto Antonio Reppucci

 

E’ arrivata, infine, la “scomunica” per il Prefetto di Perugia. Antonio Reppucci, funzionario i cui contenuti verbali possono, talvolta, essere giudicati quantomeno “discutibili”, l’ ha fatta grossa stavolta. Reppucci, Prefetto nel capoluogo umbro, si è lasciato andare nei giorni scorsi a delle asserzioni pubbliche che hanno choccato politici, suoi esimi colleghi ed opinione pubblica. L’ oggetto del contendere era la droga e l’ intervento di Polizia e delle famiglie per scongiurare il dilagare del fenomeno “spaccio” nella ridente città di Perugia.

LEGGI ANCHE: MILANO, FOLLE ACCOLTELLA TRE PASSANTI UCCIDENDONE UNO. ARRESTATO

“MADRI TOSSICI? FALLITE”. Nel corso di una conferenza stampa trasmessa dall’ emittente televisiva locale “Umbria 24”, il Prefetto ha dato “spettacolo”, intrattenendo una platea sconvolta con un monologo di dubbio buon gusto. L’ incipit del discorso (provocatorio?) di Reppucci era dedicato alle forze dell’ ordine, da sempre in prima linea per combattere l’ annosa questione dello spaccio di droga, dilagante nelle strade perugine. I tutori della legge, a detta del Prefetto, “Non possono fare da badanti e tutori alle famiglie”.

Fin qui tutto a posto, se non fosse che Reppucci si è affrettato subito ad aggiungere che “Se io avessi un figlio e lo vedessi per strada con la bottiglia in mano lo prenderei a schiaffi, spero che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti”. Da questo momento in poi dell’ intervento, l’ integerrimo Prefetto Reppucci è diventato un vero e proprio fiume in piena. La condanna più feroce è stata riservata dal Prefetto alle madri dei figli tossicodipendenti, delle autentiche “fallite” a detta del funzionario, che ha così impresso la sua condanna a queste povere donne: “Se una madre non si accorge che il figlio si droga, deve solo suicidarsi“. Apriti cielo.

LEGGI ANCHE: YARA GAMBIRASIO, LA DIFESA DI BOSSETTI: “MAI VISTA LA RAGAZZA”

RENZI: “FRASI INACCETTABILI”. Una durissima reazione è arrivata dal mondo politico e giudiziario alle dichiarazioni choccanti del Prefetto. Il primo ad esprimere un deciso disappunto è stato il Ministro degli Interni Angelino Alfano. “Ho sentito le dichiarazioni del Prefetto di Perugia. Sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì né altrove. Assumerò immediati provvedimenti” ha tuonato Alfano, che ha immediatamente messo in atto i suoi buoni propositi, rimuovendo Antonio Reppucci dalla sua poltrona di Prefetto.

All’ intervento di Alfano ha fatto seguito un tweet infuriato del Premier Matteo Renzi. “Le frasi del Prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato”. Renzi ha poi manifestato la sua gratitudine al Ministro Alfano per il repentino intervento. Uno dei commenti più caustici alle frasi infuocate del Prefetto è arrivato dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Perugia Antonella Duchini che ha espresso, in una nota diffusa all’ indomani dello “show” di Reppucci, tutta la sua solidarietà alle famiglie dei tossicodipendenti: “Esse non devono sentirsi isolate, ma appoggiate e coinvolte”, ha dichiarato la Duchini.

LEGGI ANCHE: OMICIDIO MILANO, CONFESSIONE CHOC DEL MARITO: “LI HO UCCISI IO”

REPPUCCI: “SONO STATO FRAINTESO”. Probabilmente inutile e certamente tardiva la difesa di Antonio Reppucci, oramai ex Prefetto di Perugia. “Non volevo colpevolizzare le famiglie – ha dichiarato il funzionario, tentando di dare una plausibile attendibilità alle sue parole – Volevo dire che dobbiamo fare squadra tutti insieme istituzioni, forze dell’ordine e famiglie per vincere la guerra contro la droga. Sono stato frainteso, il mio era un discorso molto più articolato”. Reppucci ha poi voluto sottolineare come le sue frasi al vetriolo andassero inserite nel giusto “contesto” per essere ben comprese.

“Il mio discorso – ha spiegato – era molto più articolato: non ho detto che tutte le mamme sbagliano, quindi non tutte le mamme si devono sentire chiamate in causa. Si deve anche capire il senso di un ragionamento. Serve una responsabilizzazione maggiore da parte delle famiglie, perchè le istituzioni e le forze dell’ordine da sole non possono vincere la guerra contro la droga”. L’ ex Prefetto ha poi concluso la sua “arringa difensiva” sottolineando il vero intento delle sue dure parole: “Volevo solo scuotere”. Se era questo il fine ultimo del suo discorso, Reppucci non ha certo fallito. E’ riuscito davvero a scuotere l’ opinione pubblica, anche se non nel modo in cui sperava.