Mondiali: razzismo dai tifosi tedeschi, nazismo ed offese ai gay

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“Di’ no al razzismo”

Razzismo e odio anti-gay sono il principale motivo delle indagini che FIFA sta portando avanti, a seguito di allarmanti segnalazioni riguardo alcune violazioni del regolamento della World Cup. Alcuni tifosi hanno pubblicato foto di fan tedeschi che avrebbero assistito al match Germania-Ghana con delle chiare manifestazioni razziste nei confronti del popolo “avversario”. Dipinti in volto con del marrone che dovrebbe richiamare la terra o comunque il colore della pelle della popolazione africana, i due uomini immortalati indossano una maglia bianca con sopra scritto “Ghana“.

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Proprio a proposito di ciò non è chiaro se questi abbiano mirato ad offendere l’etnia o, peggio, le condizioni in cui versa il Paese africano (appartenente al terzo mondo, ma definito “il Brasile d’Africa”). Resta il fatto che le indagini da parte di FIFA sono partite proprio grazie ad un utente di Instagram che ha pubblicato le immagini, nonché con l’aiuto delle telecamere di sorveglianza della struttura che ha ospitato la partita contro il Ghana.

Un tifoso tedesco è addirittura sceso in campo con frasi a tema e simbolo nazista dipinti sul petto: il tutto sempre durante il match Germania-Ghana, senza che la sicurezza sia ancora riuscita ad assicurare alla giustizia questi individui. Allo stesso modo, altri tifosi messicani sono stati visti intonare cori anti-gay durante le loro partite contro Camerun e Brasile. E’ certo che i dirigenti FIFA agiranno di conseguenza, una volta individuati i colpevoli, secondo quanto regolamentato dal Codice Disciplinare dei Mondiali.

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Di fatto, esso recita quanto segue: “Qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di un Paese, cittadino privato o gruppo di persone, per motivi di razza, colore della pelle, origine etnica, di origine nazionale o sociale, di genere, di lingua, di religione, di opinione politica o qualsiasi altra opinione, condizione di ricchezza, nascita o qualsiasi altra essa sia, orientamento sessuale o per qualsiasi altra ragione è severamente vietato e punibile con la sospensione o l’espulsione.”