Yara Gambirasio, svolta choc: fermato il presunto assassino

Yara Gambirasio

Colpo di scena nell’ intricato caso riguardante l’ omicidio di Yara Gambirasio, l’ atleta 13enne di Brembate di Sopra in provincia di Bergamo, scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata cadavere tre mesi dopo a Chignolo d’ Isola. E’ notizia di poco fa che il lavoro certosino di raffronto del DNA effettuato dalle forze dell’ ordine ha portato, finalmente, ad un fermo ufficiale. Per il barbaro accoltellamento della piccola Yara sarebbe stato fermato un quarantenne residente a Clusone (Bergamo), sposato e padre di tre figli. L’ uomo si chiamerebbe Massimo Giuseppe Bossetti, professione muratore, incensurato. Bossetti sarebbe il figlio illegittimo di quel Giuseppe Guerinoni tirato in ballo dagli inquirenti sin dall’ inizio di questa indagine “genetica”.

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DETTORI: “MOMENTO DELICATISSIMO”. A dare notizia di questa insperata svolta nell’ omicidio della piccola Yara Gambirasio è stato il Ministro degli Interni Angelino Alfano. “Nelle prossime ore saranno forniti ulteriori dettagli”, ha dichiarato il Ministro Alfano, ringraziando forze dell’ ordine e magistratura per “L’ impegno massimo, l’alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto”. Il 40enne, fermato dai Carabinieri del Ros in casa sua, è stato condotto in Caserma, dove è attualmente sottoposto ad un serrato interrogatorio. ”Siamo in una fase delicatissima”, ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Bergamo Francesco Dettori, che preferisce non sbilanciarsi oltre, attendendo l’ esito dell’ interrogatorio con il sospettato.

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DNA DECISIVO. A Bossetti gli investigatori sarebbero arrivati comparando il DNA rinvenuto sugli slip di Yara Gambirasio con migliaia di profili genetici di abitanti di Brembate di Sopra e dintorni. Una ricerca a tappeto lunga ed estenuante, durata ben quattro anni ma che, finalmente, ha condotto ad un risultato più che soddisfacente. “Se è vero, siamo felici”, ha dichiarato il sindaco di Brembate di Sopra, facendosi portavoce di un sentimento comune ai suoi concittadini, tutti vicini ai genitori di Yara, che hanno affrontato le mille sfaccettature di questa indagine con compostezza e dignità. “Era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità. Da quando è scomparsa da casa – ha aggiunto il primo cittadino – e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo, attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato”. Nessuna dichiarazione ufficiale è invece arrivata dalla famiglia Gambirasio, che senza dubbio, però, si augura che la drammatica vicenda che ha colpito la loro dolce Yara non sia più etichettata come un “caso freddo”.