Calabria, è strage di cani al porto di Schiavonea. Lo sdegno del web

Baggio, uno dei cani vittima della mattanza
Baggio, uno dei cani vittima della mattanza

 

Una tragedia annunciata. Una mattanza di fronte alla quale non vi sono parole, se non quelle, ovviamente forti, di rabbia e sdegno di fronte ad una vera e propria strage perpetrata senza alcun motivo plausibile. Si chiamavano Baggio, Melody, Bianco e Cucciola i quattro cani rinvenuti privi di vita presso il porto di Schiavonea, frazione di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, durante la giornata del primo maggio. A lanciare l’ allarme sono stati un gruppo di pescatori presenti sul posto che, avvistate le prime vittime, hanno immediatamente avvisato Martina e Gabriella Conforti, due sorelle gemelle che da tempo si occupano di questi innocui “trovatelli”.

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LACRIME E RABBIA. “Venite, vi hanno avvelenato i cani!”. Sono state queste le prime parole con le quali i pescatori, choccati ed amareggiati per la dolorosa scoperta, hanno avvertito le sorelle Conforti, che hanno raggiunto in lacrime il “luogo del delitto”. Le giovani, che da tempo dedicavano anima e corpo alla causa di quelli che soprannominavano affettuosamente i “senza voce”, non sono riuscite a trattenere il dolore di fronte alla terribile scena che si presentava, implacabile,dinnanzi ai loro occhi. Sulla propria pagina Facebook “Esperanza: aiutiamo i senza voce”, Gabriella e Martina hanno postato un breve video-testimonianza di quegli attimi concitati, raccontando anche di come, fiale di Atropina alla mano, sono riuscite a salvare in extremis uno dei cani che aveva mangiato il cibo avvelenato assieme ai suoi cuccioli. “Oggi è un giorno che non dimenticheremo mai, oggi iniziamo ad avere paura di tutti”, hanno amaramente commentato le ragazze sul social network.

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A nulla sono valsi gli sforzi di Gabriella e Martina per tutelare e trovare una famiglia a questi simpatici cani, noti per la loro attitudine di sostare in branco presso il porto di Schiavonea, la cui indole era assolutamente docile. “Non è servito iniziare a sterilizzarli (eravamo arrivati a quota 11 sterilizzazioni), non è servito portare loro da mangiare per un anno in modo tale che non attaccassero nessuno per questioni fame, non è servito a niente tutto ciò”, è stato lo sfogo delle due giovani, note a Corigliano Calabro proprio per il loro incessante ed appassionante impegno in difesa di queste creature troppo spesso vittime della crudeltà umana. Alle parole forti e all’ accorato appello di adottare i superstiti di questa ingiustificata mattanza da parte delle gemelle 25enni, hanno fatto seguito commenti rabbiosi di alcuni internauti calabresi e non, alcuni dei quali denunciavano l’ assenza, nel comune sito nel cosentino, di un canile municipale che avrebbe probabilmente salvato Baggio, Cucciola, Bianco e Melody da una fine dolorosa.

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