Meraviglia in Olanda: realizzato primo trapianto di cranio artificiale

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Trapianto ad operazione terminata

Utrecht – Di trapianti ormai se ne effettuano tanti, ma quello di cui stiamo per trattare è la vera avanguardia della medicina moderna. Spesso usati per fini estetici, come riparare ad una grave lesione facciale, i trapianti sono diventati vera e propria routine per la popolazione delle società metropolitane, oggi utilizzati anche come rimedio alla calvizie. Per chi può permetterselo, addirittura i trapianti diventano un’occasione per assomigliare al proprio idolo, nonostante la discutibile eticità di tale operazione. Tuttavia, superando i confini della chirurgia plastica, l’ultimo trapianto sperimentato con successo sugli esseri umani si è rivelato straordinario, perché finora creduto senza possibilità di esito positivo.

L’operazione chirurgica di trapianto di cranio artificiale, primo caso del suo genere nella storia della medicina moderna, è stata portata a termine nei Paesi Bassi dal professor Bon Vermweij. Durato ben 23 ore, l’intervento prevedeva l’impianto sul cervello di una 22enne olandese. La struttura tridimensionale utilizzata è stata creata in Pekk, un materiale termoplastico d’importanza cruciale per la riuscita dell’impianto. La donna è malata di una rara patologia che le causa la crescita smisurata della materia grigia, caratteristica più preoccupante del decorso della malattia, oltre che estremamente antiestetica. Proprio tale caratteristica ha necessitato l’impianto di una teca cranica artificiale, grazie alla quale la donna ha potuto sopravvivere alla propria patologia, almeno temporaneamente, e potrà sperare di migliorarne il decorso.

Il neurologo, insegnante all’Universal Medical Center di Utrecht, ha spiegato ai media l’importanza del trapianto di cranio effettuato sulla paziente. “Quel materiale non è esattamente ideale, ma la stampante in 3D ci permette di modellarne l’esatta dimensione. Non solo garantisce maggiori vantaggi estetici“, concorda Vermweij, “ma migliora anche il recupero delle funzionalità del cervello.” Considerando l’importanza scientifica di quest’operazione chirurgica, si attendono aggiornamenti dalla comunità scientifica al più presto.