“Bonus verde”, in cosa consiste e come funzionano le detrazioni

bonus verdeLa legge di Bilancio 2018, approvata lo scorso 16 ottobre dal consiglio dei ministri, ha previsto l’introduzione di alcune novità, tra cui il Bonus Verde. Trattasi di una nuova detrazione fiscale a favore di chi sostiene spese per la sistemazione del verde di aree scoperte, pertinenti alle unità immobiliari di qualsiasi genere.Il bonus riguarda anche i lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico.

Dal prossimo anno, secondo la manovra, sarà dunque possibile risistemare terrazze, giardini e balconi, anche condominiali,avvalendosi di questa detrazione. I cittadini che sosterranno questo tipo di spese potranno beneficiare di uno sconto fiscale IRPEF del 36%, da detrarre dalla dichiarazione dei redditi, fino ad un massimo di 5.000 euro. Il limite non è calcolato a persona ma a immobile, anche a livello condominiale il limite è di 5.000 euro per unità. L’importo della detrazione sarà diviso in 10 quote annuali di pari ammontare, e le spese sostenute devono essere pagate tramite bonifico cd. parlante. Il bonus copre anche le spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi, le spese per il rifacimento dell’impianto di irrigazione,  quelle sostenute per la sostituzione di una siepe e quelle per le grandi potature. Per questa operazione lo stato ha destinato 600 milioni di euro.

La ratio del bonus verde è quella di incentivare la vegetazione urbana e il giardinaggio. La Coldiretti ha accolto l’iniziativa favorevolmente:” Le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano. Per questo sono importanti le misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e terrazzi previsti nella manovra”.

Il presidente della Federazione di prodotto florovivaistico di Confagricoltura, Federico Mati ha dichiarato :” C’è bisogno di giardini curati che aiutino la qualità dell’aria e la biodiversità”. Mati ha anche aggiunto : ” “E’ un primo passo questo, non un punto di arrivo. Ora ci piacerebbe ottenere la riduzione dell’Iva sul lavoro dei giardinieri: perché devo pagare il 22% per un giardiniere che mi taglia la siepe mentre ne pago la metà o anche meno per un operaio che mi sostituisce la finestra?”.