Referendum: seggi aperti dalle 7. Ecco per cosa si vota

ReferendumOggi è il giorno del Referendum Costituzionale. I seggi sono stati aperti alle ore 7 e sarà possibile esprimere il proprio voto fino alle ore 23:00. Oggi si voterà per le “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”.

Il corpo elettorale è pari a 46.714.950 elettori, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale. Lo scrutinio finale avrà inizio dopo la chiusura delle votazioni alle ore 23:00, quando sarà decisa la sorte della riforma costituzionale. È importante sapere che il risultato influenzerà, inoltre, le sorti del governo di Renzi. Oggi, saranno chiamati ad esprimere il loro voto al Referendum circa 50,7 milioni di italiani, tra cui 4 milioni residenti all’estero.

La Camera sarà l’unico organo a votare la fiducia e a deliberare, a maggioranza assoluta, lo stato di guerra. Essa sarà oltre l’unica a decidere su amnistia e indulto. Per quanto riguarda i deputati, resteranno 630 e verranno eletti a suffragio universale come oggi. Il Senato, invece, continuerà a chiamarsi con lo stesso nome, ma verrà ridimensionato nel numero e nelle competenze. Esso sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali e dalle provincie autonome, tra cui 5 nominati dal capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Il Senato, insieme alla Camera dei deputati, su 20 materie, deciderà le leggi di revisione costituzionale e quelle di attuazione delle direttive comunitarie, ovviamente in regime di bicameralismo perfetto. Per le leggi ordinarie, il Senato dovrà chiedere alla Camera di intervenire, a volte in regime di “monocameralismo con ruolo rinforzato del Senato”, oppure di “monocameralismo partecipato”. Il Senato non sarà sottoposto a scioglimento, ma al rinnovo parziale perché la durata del mandato dei senatori-consiglieri coinciderà con quella delle regioni o provincie autonome da cui sono stati eletti.

I consigli Regionali e le provincie autonome eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti. Tra i 95 consiglieri eletti, 21 saranno sindaci. I nuovi senatori godranno inoltre dell’immunità parlamentare, dettata dall’ex articolo 68 della Costituzione italiana. Il capo dello Stato, invece, avrà alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile. Su proposta del governo, inoltre, la Camera avrà il potere di approvare delle leggi nei campi di competenza delle Regioni, quando si tratta della tutela economica e giuridica della Repubblica. Questa competenza è la cosiddetta “clausola di supremazia”.

Il potere di deliberare lo stato d’urgenza rimarrà di competenza del governo, il quale potrà però chiedere alla Camera di emanare dei disegni di legge ritenuti “essenziali per l’attuazione del programma di governo” entro 70 giorni, prorogabili di altri 15. Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica, egli verrà eletto dai 630 deputati e dai 100 senatori. Per i primi 3 scrutini occorrono i 2/3 dei componenti, mentre dal quarto si scende ai 3/5, per successivi scrutini, invece, sarà sufficiente la maggioranza dei 3/5 dei votanti.

Secondo i primi dati arrivati al Viminale (provenienti da circa 800 Comuni su un totale di 7.998), l’affluenza alle urne alle ore 12 in Italia per il referendum va attestandosi intorno al 18%. Questo è quanto rilevato dal sito del ministero dell’Interno.