Ago incandescente usato per sciogliere i tumori: l’operazione dura 10 minuti

Chioggia: ecco l'intervento di 10 minuti per rimuovere i tumoriCHIOGGIA – Un intervento straordinario quello eseguito nella mattinata all’ospedale di Chioggia, dove un team di medici ha eseguita una procedura innovativa. La tecnica usata si chiava “termoablazione mediante microonde” e, in pratica, consiste nello sciogliere tumori ed eventuali formazioni neoplastiche con l’utilizzo di un ago incandescente. Non sono stati forniti i dati del paziente operato con questa nuova tecnica: si sa solo che l’operazione, eseguita in mattinata in una delle nuove sale operatorie del Day Surgery, è durata appena 10 minuti ed ha avuto pienamente successo. Già questa sera, il paziente potrà rientrare a casa senza i soliti dolori post-operatori e con una feriti di 2 millimetri senza alcun punto di sutura.

Come hanno spiegato il primario di Chirurgia, Salvatore Ramuscello, e il responsabile del servizio di ecografica interventistica, Mario Della Loggia, il trattamento che necessita di un generatore di microonde e di “un’antenna” che, tramite una guida ecografica, viene inserita direttamente nella lezione. Quest’antenna provoca la distruzione del tessuto malato con la massima precisione attraverso un aumento di temperatura che avviene in maniera rapida, controllata e localizzato. Così facendo, si agisce esclusivamente sui tumori da distruggere, senza danneggiare zone limitrofe sane che, durante un normale intervento di rimozione chirurgica, sarebbero dovute essere rimosse.

Finora nel trattamento dei tumori si è sempre parlato di asportazione chirurgica e cicli di chemioterapia. Grazie alla tecnica sperimentata a Chioggia, sembra invece esserci una terza opzione che prevede un intervento mini-invasivo (2-3 millimetri) che permette di colpire esclusivamente l’area malata. L’intensità del calore dell’antenna e la durata dell’intervento saranno decisi in base alla grandezza del tumore da rimuovere, così come un’eventuale cura successiva. “Grazie alla sua scarsa invasività – ha spiegato Ramuscello – l’intervento potrà essere affrontato anche da pazienti pluripatologici e fragili, quindi inoperabili per la chirurgia tradizionale”.