Autorità femminile nei primati: nei Bonobo il potere è donna

Le femmine di bonobo "comandano" i maschi del gruppoLe femmine di bonobo si coalizzano, si proteggono tra loro e hanno la meglio sui maschi. La conferma è arrivata dalla ricerca di Nahoko Tokuyama, primatologo dell’Università di Kyoto. L’osservazione diretta dei gruppi di scimmie in cattività e in natura, fa sì che il bonobo entri di diritto nella lista degli animali più eccentrici del pianeta. “Il gap di genere – assicurano gli studiosi – è una novità assoluta negli studi sui rapporti sociali tra i membri delle comunità di primati”. Gli esemplari femmina di bonobo instaurano legami più stretti rispetto ai maschi. Ciò che è insolito in questo affiatamento tra “donne” è che le femmine della comunità non siano imparentate tra loro.

Mentre i maschi rimangono all’interno del nucleo familiare per tutta la vita, le femmine si spostano di branco in branco, instaurando di volta in volta nuovi legami di amicizia con altre femmine. Se la complicità non è donna nei rapporti umani, questo non vale tra i bonobo: le femmine anziane proteggono le più giovani dalle aggressioni dei maschi, indipendentemente da simpatie pregresse. Un atto di vera e propria lealtà femminile, ma non certo esente da favori. Soccorrendo le giovani del gruppo, le femmine adulte si assicurano la possibilità di trovare una compagna per i loro figli. “E’ la madre a trovare una partner per il proprio figlio –  ha dichiarato Frances White, antropologa e biologa dell’Università dell’Oregon – Perché un maschio dovrebbe preoccuparsi di importunare una femmina se sua madre può farlo al suo posto?”.

In una società paritaria, anzi, tendenzialmente matriarcale, anche il rituale dell’accoppiamento acquisisce maggior fascino e distintività. Al contrario di altre grandi scimmie come il babbuino o lo scimpanzé, il bonobo sembra vivere il sesso in modo “umano”. Non solo le femmine decidono con chi accoppiarsi, ma anche quando è il momento giusto per farlo. Nella maggior parte degli animali, il rapporto sessuale combacia con l’istinto di procreazione. Al contrario, tra i bonobo, il sesso non si limita affatto al periodo dell’estro femminile. L’accoppiamento occupa gran parte della vita della comunità. È usato per risolvere conflitti, è un atto di condivisione e piacere. Non è raro che le femmine ingannino i potenziali partner circa la loro fertilità, impedendo ai maschi di sapere con precisione quando sono pronte a procreare. In tal modo viene meno la rivalità per l’accoppiamento e le femmine mantengono il comando all’interno del gruppo.

Il potere è donna: un eventuale partner può essere accettato o respinto senza portare discordia nella comitiva. Un esempio di grande modernità nel mondo animale, dove anche i rapporti omosessuali sono accolti a braccia aperte. I nuovi risultati aggiungono profondità e complessità alla ricerca scientifica sulle relazioni tra primati. Nei gruppi di scimpanzé, la libertà sessuale è molto ridotta: la femmina è obbligata ad accoppiarsi con tutti i maschi del branco. Perché nei bonobo l’alleanza tra sorelle acquisite fa sì che questo non avvenga? “A volte immagino che le femmine di bonobo stiano in piedi fino a tardi a leggere studi sui primati e decidere di smentirle” ha ironizzato Joan Silk, primatologa dell’Arizona State University.

Il motivo di tali differenze comportamentali sarebbe da ricercare all’interno dell’habitat naturale. I bonobo, la cui nicchia ecologica è limitata a poche aree del Congo, vivono in un ambiente relativamente ricco di risorse, dove le femmine non necessitano di competere fra loro per il cibo. Questa caratteristica del territorio permetterebbe alle femmine “cacciatrici” di legare senza che la tensione causata dalla fame interferisca. Al contrario, l’ambiente più secco e poco prosperoso abitato dagli scimpanzé, accrescerebbe la competizione, impedendo ai rapporti tra il sesso “debole” di svilupparsi. I maschi di bonobo, sconfitti dalla “lega femminile”, trascurerebbero invece le relazioni di genere. La loro arma segreta per la sopravvivenza? La mamma. Lo status delle femmine cresce con l’età e così anche quello dei figli.