“Sto per morire, ti voglio bene mamma”: le storie delle vittime di Orlando

Strage ad OrlandoORLANDO – Una sparatoria immotivata e un’altra inutile strage stanno di nuovo facendo piangere l’America, dove questa volta le vittime sono state uccise perché “diverse”. Questa volta ad essere colpito è stato un locale gay, il Pulse, dove il numero delle vittime è arrivato a 50. Si sta ora cercando di far luce sulla vita dell’attentatore, ma nel frattempo sono anche state diffuse le storie di alcuni eroi e semplici ragazzi morti nella strage.

Eddie Justice è sicuramente diventato il simbolo della strage ad Orlando. Prima di morire, ha chattato con la madre, dicendole che stava per morire e che le voleva bene. Il ragazzo stava infatti avvertendo la mamma della sparatoria, che gli risponde in ansia, chiedendogli dove si trovi. Negli ultimi messaggi dice che l’assassino è entrato nel bagno dove si era nascosto.

Edward Sotomayor è morto per salvare l’amore della sua vita. Non appena capito cosa stava succedendo, ha fatto da scudo al suo ragazzo, salvandolo. Edward è invece morto in ospedale per le ferite riportate. Gli amici lo ricordano come una persona dolce e gentile ed era molto noto a causa di un buffo cappello a cilindro che era solito indossare.

Luis Vielma aveva 22 anni e aveva lavorato sul set di “Harry Potter” alla Universal. La stessa J. K. Rowling ha scritto un post di cordoglio, condividendo una sua foto con la divisa della scuola. Stanley Almodovar III si è invece sacrificato spingendo le persone per assicurarsi che fuggissero nel senso opposto a quello in cui arrivava l’assassino. Luis Omar Ocasio-Capo era una ragazzo di 20 anni, ballerino e cameriera da Starbucks, mentre Eric Ivan Ortiz-Rivera aveva 36 anni e si era sposato da appena un anno.

Joshua McGill ha 26 anni e sta studiando per diventare infermiere. La sua storia non è finita nella tragedia: il giovane è riuscito a salvare un altro uomo che era caduto a terra, colpito da un proiettile, usando la sua camicia come laccio emostatico. Il 26enne è riuscito poi a mettersi in salvo, come altre persone del locale che ora pregano per le vittime.