Disoccupazione, non diminuisce il tasso ma aumentano i posti permanenti

Disoccupazione italiana Sono stati pubblicati questa mattina i dati Istat riguardanti la disoccupazione in Italia. Dal bilancio demografico nazionale il tasso di disoccupazione, che era aumentato nel mese di Dicembre raggiungendo l’11,6% della popolazione, sta diminuendo raggiungendo le cifre di Agosto (11,5%). Durante il mese di Gennaio si sono visti dei miglioramenti dello 0,3% ,che equivale a 70.000 lavoratori, ma non solamente a livello quantitativo ma soprattutto a livello qualitativo, in quanto sono aumentati radicalmente i numeri relativi ai dipendenti permanenti a contrario di quelli dei dipendenti a termine che sono nettamente diminuiti.

Questo non aumenta di certo la quantità di lavoratori sul territorio italiano, ma permette alle famiglie e ai giovani di avere certezze e di costruire un futuro più stabile, migliora così la qualità della vita. Non ci sono stati cambiamenti rilevabili, invece, per i lavoratori indipendenti. Il picco di disoccupazione in Italia è stato raggiunto a Marzo 2015 e da allora con le nuove riforme il tasso di occupazione è aumentato esponenzialmente mese per mese fino a raggiungere un livello stabile durante il mese di Agosto con l’11,5% di disoccupazione. Questo dato è lo stesso che troviamo nei dati raccolti nel mese corrente e che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si auspica di poter solamente migliorare nonostante abbia dichiarato di ritenersi estremamente soddisfatto dei dati raggiunti e ringraziando tutta la comunità nazionale ed imprenditoriale grazie alle quali tutto questo è stato possibile.

 

Il tasso di disoccupazione dell’Italia in confronto al resto dell’Europa resta uno dei più alti. Sono Grecia, Spagna, Croazia e Portogallo ad avere percentuali molto elevate ormai da parecchio tempo e per alcuni di questi paesi raggiungono il 20% della popolazione. L’Italia sebbene abbia un tasso elevato, sta dimostrando di poter migliorare la qualità della vita della sua forza lavoro e con il tempo di aumentarne anche la quantità. I prossimi dati Istat saranno diffusi il 1 Aprile 2016.