Scoperto tunnel che unisce Sicilia e Calabria. La bufala

TunnelContinua ad essere “salutata” come una novità assoluta, nonostante sia una delle bufale più longeve diffuse in rete, complice anche un certo genere di stampa “specializzata” a raccontare false notizie bomba. Lo scoop, se solo fosse vero, sarebbe sensazionale: la scoperta, da parte di un gruppo di blasonati speleologi, di un leggendario tunnel subacqueo che collegherebbe Calabria e Sicilia, dallo Stretto di Messina sino alla città di Reggio Calabria.

La “fantascientifica” balla del tunnel subacqueo che addirittura circumnavigherebbe parte della Calabria è oramai longeva in rete, rimbalzata tramite portali di informazione cosiddetta “alternativa” e presa di mira dagli utenti sui principali social network, dove non mancano commenti piuttosto coloriti alla diffusione di tali bufale, che sembrano quasi un insulto all’altrui intelligenza. Nell’ultimo – solo in ordine cronologico – post riguardante tale notizia, vengono scomodati “luminari”della geologia e della ricerca speleologica, come il Direttore del gruppo di ricercatori del Centro del Sud Vittorio Parenzo e il professor Umberto Viscardi, ordinario di Geologia dell’Università di Palermo, i quali avrebbero salutato con giubilo l’assurda, sorprendente notizia.

Gli utenti Facebook, però, non hanno espresso altrettanto entusiasmo di fronte alla bufala. “Le bufale andate a raccontarle agli asini non alle persone”, ha commentato sul social un utente, al quale ha fatto eco un’altra internauta: “Ma un pò di storia..no? A partire dai giornalisti (quali?)”. C’è anche chi, tra gli utenti, risponde alla diffusione di tale notizia con un pò di sana e caustica ironia: “Tramite questo tunnel potete fare arrivare il vino calabrese in Sicilia e viceversa. Se non è possibile, fate passare frotte di immigrati“.

Tra i vari commenti, tuttavia, erano presenti anche quelli di una buona fetta di utenza che, ignara della longevità della bufala, ha ritenuto la notizia fondata, apprendendo poi con sorpresa che non solo il tunnel non è mai esistito, ma che quello che alcuni siti di informazione salutavano come un evento biblico di epocale, in realtà, aveva solo la sua permanenza in rete.