Milano, primarie: Beppe Sala e il caso dei “voti cinesi”

Primarie Milano cinesi
Milano – Nove seggi aperti oggi, centocinquantuno domani. E’ iniziato il weekend delle primarie milanesi, in cui gli elettori del centrosinistra sceglieranno il proprio candidato sindaco. Grande entusiasmo e partecipazione, ma non mancano certo “veleni”. La polemica dell’ultima ora ruota intorno alla decisione della comunità cinese di appoggiare l’ex commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. Una pagina web in cinese che invita a votare per Sala (con tanto di indicazioni sul seggio in cui votare), un incontro tra la deputata del Pd Milena Santerini e un gruppo di imprenditori di zona Paolo Sarpi, le parole di Francesco Wu, uno dei leader della comunità cinese: “Molte associazioni e circoli milanesi hanno preso posizione per un candidato. Dare il proprio sostegno in modo pubblico costituisce una parte importante di questa bella battaglia democratica”.

L’imprenditore italo-cinese spiega: “La scelta di andare a votare in occasione delle primarie per il candidato sindaco di Milano costituisce un primissimo passo ed una novità che evidenzia una crescita di consapevolezza come cittadini. Penso che questa sia una bella notizia per chi ha a cuore l’integrazione tra vecchi e nuovi cittadini a Milano. In tempi di crisi di convivenza Milano può affermare di aver fatto un passo avanti anche in questo”. La pensano diversamente i sostenitori di Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino: si tratterebbe di un tentativo di “arruolare” un bacino di elettori che garantisca la vittoria a Beppe Sala.

Sono circa 20mila i cittadini cinesi residenti a Milano con regolare permesso di soggiorno. Questi, secondo il regolamento delle primarie, hanno il diritto di votare per eleggere il sindaco della propria città. Se da un lato ci sono le accuse, dall’altro i cittadini cinesi reclamano una parità di trattamento: perchè le associazioni possono schierarsi (da ultima la Consob a favore della Balzani), mentre la comunità cinese non è libera di manifestare la propria preferenza? In secondo luogo: perchè la via dell’integrazione garantisce il diritto di voto anche a cittadini stranieri ma non dovrebbe consentire che questi prendano posizione?