Non smette di indignare il popolo della rete il grottesco siparietto andato in scena, sabato scorso, a “C’è Posta Per Te”. Protagonisti della vergognosa vicenda televisiva Orazio e Valeria, chiamati alla “corte” di Maria De Filippi dalla figlia dell’uomo, Ylenia. La ragazza tentava solo di riavvicinarsi al genitore, che era costretto ad incontrare la giovane di nascosto, per non urtare la “sensibilità” di Valeria, la nuova compagna di Orazio: in confronto alla vicenda dei coniugi di Gela, la favola di “Cenerentola” potrebbe essere tranquillamente paragonata ad un film comico di Carlo Verdone.
La cronaca del drammatico istante di “TV verità”, andato in onda a “C’è Posta Per Te”, è noto quasi a tutti: Ylenia, desiderosa solo di riallacciare i rapporti con il suo amato padre, è divenuta vittima di insulti e veementi minacce da parte dei due coniugi di Gela, in particolar modo di Valeria, la perfetta reincarnazione della matrigna di “Cenerentola”. “Crepa!” ha sbraitato, nella prima serata Mediaset, la “signora” Valeria, affiancata da un Orazio succube ed inebetito. Un vero e proprio istante di “TV spazzatura”, che è “costato” alla De Filippi solo il merito di veder salire lo share della sua trasmissione. La sofferenza di Ylenia era ed è, però, reale, tanto che gli internauti hanno scelto di dedicare intere pagine Facebook alla vicenda dei coniugi di Gela, investiti a loro volta da insulti e minacce “social”.
Un interessamento sincero alla vicenda che, suo malgrado, ha reso Ylenia ed i suoi parenti protagonisti assoluti del prime-time Mediaset. Un affetto che ha commosso la ragazza, che ha scelto di affidare ad un breve video i suoi sentimenti di riconoscenza, indirizzati ai suoi “sostenitori”. “Volevo ringraziare tutti e dire che sto bene, che la registrazione è stata un pò di tempo fa quindi ho un pochino metabolizzato la cosa e sto meglio – spiega Ylenia, che non ha più parlato con il padre Orazio dalla puntata di “C’è Posta Per Te” – Sicuramente rivederlo è un pò pesante, però ce la posso fare”, conclude emozionata Ylenia.
