COP21 Parigi, pronta bozza di un accordo per il clima

COP21 Parigi, raggiunta bozza accordoPARIGI – Dopo quasi due settimane di intensi negoziati, i leader di più di 190 Paesi riuniti a Parigi per la COP21 hanno annunciato di aver raggiunto la bozza di un accordo che sarà presentata ai ministri questa mattina alle 10:30 ora locale. Non sono ancora emersi dettagli o particolari in merito al tanto agognato e atteso accordo sul surriscaldamento climatico, ma la bozza dell’accordo sarà a breve tradotta nelle 6 lingue ufficiali delle Nazioni Unite.

Gli analisti puntualizzano che non si tratta può parlare ancora di un accordo poiché si proseguirà con la ratifica solo se durante l’incontro di sabato mattina non ci saranno obiezioni in merito. Il ministro degli affari Esteri francese, Laurent Fabius, che ha presidiato la COP21 ha dichiarato orgoglioso che “le condizioni non sono mai state più favorevoli” per raggiungere un accordo forte e ambizioso. Sono stati compiuti enormi passi avanti su una vasta serie di problematiche e ci sono prove dimostranti il raggiungimento di un compromesso tra le parti, secondo quanto affermato dal corrispondente della BBC a Parigi, Matt McGrath. I Paesi hanno concordato nel cercare di mantenere l’aumento della temperatura alla soglia dei 2°C, impegnandosi comunque perché non superi l’1,5°C.

La principale causa delle difficoltà sarebbe stato il sistema di “differenziazione“, ovvero la diversa richiesta ai Paesi in base al loro livello di sviluppo e benessere. Un’altra grande sfida è stata la trasparenza: i Paesi più ricchi esigono un unico sistema di misurazione che analizzi e verifichi gli impegni di ciascun Paese nell’ambito dell’accordo. Un meccanismo fondamentale per gli Stati Uniti che vogliono assicurarsi che la Cina sia soggetta alle sue stesse misure di sorveglianza. Cina e India tuttavia non amano molto questo tipo di controlli.

Una nota positiva alla COP21 di Parigi è arrivata con l’annuncio del Brasile. Il Paese ha affermato di voler prendere parte alla coalizione di nazioni con ambizioni più alte, formata da 79 Paesi tra cui l’Unione europea e gli Stati Uniti. La nuova coalizione richiederà un accordo ambizioso e giuridicamente vincolante congiunto a un meccanismo di analisi.