Papà migliore del mondo trasforma figlio Down in supereroe

Papà trasforma il figlio Down in supereroe

STATI UNITI – Alan Lawrence, un padre 40enne di Paradise, nello Utah, ha deciso di far sentire il figlio di due anni affetto da sindrome di Down un vero supereroe. Il padre spera di aumentare la sensibilità verso la sindrome di Down grazie a una serie di scatti molto particolari del figlio di 2 anni, Wil. Alan, infatti, ha ritoccato alcuni scatti del figlio Wil rappresentandolo mentre vola come un supereroe e creando un calendario. Alan ha dichiarato di voler dimostrare che gli unici limiti delle persone affette da sindrome di Down sono quelli che gli altri attribuiscono loro.

Il padre del piccolo Wil ha affermato: “Il principio di queste foto è dimostrare che le persone colpite dalla condizione genetica possono fare tutto quello che viene loro in mente. Gli unici limiti sono quelli attribuiti loro dagli altri”. “Quando Will ha imparato a rotolare sullo stomaco dimenava sempre braccia e gambe come se cercasse di volare e un giorno ha deciso di farlo. Ha portato una ventata di novità nella nostra famiglia e ci ha aiutati ad andare oltre il preconcetto di normale” – ha raccontato Alan.

Il calendario 2016 “Wil Can Fly” ha l’obiettivo di aumentare consapevolezza e sensibilità nei confronti della sindrome di Down e dello stigma attorno a questa. La metà del ricavato sarà donato a due fondazioni per la sindrome di Down, Ruby’s Rainbow e Reece’s Rainbow. That Dad Blog, la pagina Internet di Alan, documenta lo straordinario viaggio di Wil, condividendo le sue foto e le storie incredibili dietro le immagini. Nel blog, Alan racconta che quando a Wil è stata diagnosticata la sindrome di Down ha letto molti libri sulla condizione genetica che gli preannunciavano di non aspettarsi molto per suo figlio, ma lui e la moglie hanno deciso di ignorarli. “Non vediamo l’ora di essere testimoni dell’amore incondizionato di Wil mentre crescerà e scoprirà come la vita viva dentro di lui – ha aggiunto il padre – Con il calendario speriamo che tutti ricordino che le persone con necessità speciali possono fare tutto ciò che vogliono, che possono volare“.