Unioni civili, Parlamento Europeo: “Italia riconosca matrimoni gay”

Unioni civili
“Considerare la possibilità di offrire a tutte le coppie omosessuali istituzioni giuridiche come la coabitazione, le unioni di fatto registrate e il matrimonio”. E’ la richiesta che il Parlamento Europeo rivolge a nove Stati Membri, compresa l’Italia, attraverso l’approvazione di una risoluzione non vincolante. Così, dopo la condanna da parte della Corte Europea dei Diritti Umani, le istituzioni europee tornano a sollecitare l’Italia: è prioritario riconoscere i diritti delle coppie gay.

Intanto in Italia la maggioranza si spacca proprio sulle unioni civili, a lungo promesse dal premier Renzi nonostante la ferma opposizione del Nuovo Centro Destra. Si è aperto un solco tra la posizione del Partito Democratico e quella dell’area centrista, sostenuta da Forza Italia. Così la proposta di legge della senatrice democratica Monica Cirinnà è bloccata in Commissione Giustizia al Senato dall’ostruzionismo di opposizione e area popolare. Oggi sono stati discussi solo 11 emendamenti presentati dai centristi: tutti bocciati.

Area Popolare e Partito Democratico si rimpallano la responsabilità:”Ci siamo trovati contro un muro” dichiara il senatore del Nuovo Centro Destra Carlo Giovanardi. “Siamo noi che ci siamo trovati di fronte a un muro dall’altra parte. Sono arrivati persino senatori di altre commissioni in sostituzione che hanno lavorato al solo scopo di farci votare appena undici emendamenti in un’intera mattinata”, ribatte la relatrice del testo Monica Cirinnà. Gasparri aggiunge che “senza sostanziali modifiche la legge non si farà: per quanto riguarda le adozioni non si accettano ambiguità”. Inoltre, per Maurizio Sacconi le unioni civili non devono godere degli stessi benefici delle unioni matrimoniali volte alla procreazione.