Annegamenti ed esplosioni, le nuove esecuzioni choc dell’Isis

Isis

Ninive (Iraq) – Inarrestabile Isis. Dopo aver trasmesso video propagandistici di addestramenti militari ai limiti dell’assurdo, aver bombardato luoghi di culto e musei ed aver decapitato centinaia di ostaggi nemici della causa islamica, il movimento terroristico 2.0 più temuto al Mondo oggi regala all’Occidente una nuova, barbara carrellata di esecuzioni in formato HD. Diverse le metodologie di condanna a morte dei poveri ostaggi malcapitati, una più brutale e disumana dell’altra: una politica del terrore che non accenna a diminuire nemmeno di una virgola.

 LA PISCINA DEGLI ORRORI. Riprese subacquee degne de “Lo squalo” hanno sancito la fine drammatica di cinque ostaggi in tuta arancione, lasciati morire rinchiusi in un’austera gabbia in fondo ad una piscina nella quale sono stati lentamente immersi. Una tortura fisica e psicologica impensabile, che i miliziani dell’Isis hanno fieramente filmato minuto per minuto e mostrato al Mondo intero con sadici intenti “promozionali”. “Siamo Jihadisti, ecco quello che sappiamo fare”, sembrano urlare i terroristi mentre condividono con l’Universo civilizzato queste immagini choccanti.

Come se non bastasse tale scempio di vite umane, i terroristi dell’Isis hanno fatto ricorso all’artiglieria pesante per compiere altre vili esecuzioni. Alcuni prigionieri sono stati condotti in alcune auto fatte successivamente saltare in aria a colpi di bazooka; una sorte altrettanto cruenta è toccata ad altre vere o presunte spie, alle quali è stata fatta indossare al collo una letale collana di esplosivo, fatta esplodere in breve tempo. Gli Jihadisti, però, non hanno perso tempo e hanno continuato a promuovere la propria campagna di terrore.

Il quotidiano islamico Wilayat Homs ha diffuso nelle scorse ore delle foto che documentano la distruzione di due mausolei nel sito archeologico siriano di Palmira, una suggestiva location oramai rasa al suolo dai miliziani dell’Isis. I siti presi di mira perchè simbolo del politeismo per gli Jihadisti sono stati il mausoleo islamico di Mohammad Ben Ali, discendente del Profeta Maometto e il sacrario di Abu Behaeddin. Altra città, stesso orrore: a Mosul, in Iraq, i miliziani dell’Isis hanno rapito oltre mille bambini per addestrarli all’ “arte” della guerra. Un incubo senza fine, al quale occorre porre un freno.