Il Nazismo formato reality: il programma ceco che fa discutere

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“Ho visto cose che voi umani non potete immaginare”. Scomodare un capolavoro del cinema qual è “Blade Runner” non solo è utile, ma addirittura necessario per l’assurda vicenda di spettacolo che lo staff di VNews 24 sta per raccontarvi. La notizia, in realtà, è diventata virale in rete già da qualche giorno, scatenando le reazioni dei principali critici televisivi, anche italiani. Se pensavate di sapere tutto in materia di reality show, beh, dovete ricredervi: nulla, probabilmente, potrà superare il concetto di “TV spazzatura” propinato dalle reti cecoslovacche il sabato sera.

Si chiama “A vacation in the Protectorate” il nuovo reality del weekend in onda sulle emittenti della Repubblica Ceca: una sorta di “Grande Fratello” ambientato, però, alla fine degli anni Trenta. Se la datazione in sé non vi richiama alcun ricordo – parliamo, in particolare, del 15 marzo 1939 – un breve ripasso di Storia Contemporanea è d’obbligo. In quel periodo, la Repubblica Ceca è vittima dell’occupazione nazista: la parte ceca, in particolare, fu tramutata in Protettorato di Boemia e Moravia, mentre la Slovacchia rimase “libera”, ma solo in apparenza.

Protagonisti dell’insolito reality sette concorrenti, selezionati tra una miriade di aspiranti – incredibile ma vero, al casting di “A vacation in the Protectorate” si sono presentati in 400 – che avranno l’onere e l’onore di vivere proprio come i propri avi ai tempi dell’occupazione hitleriana. Niente smartphone, computer o comodità dell’era moderna: l’improvvisata famiglia anni Trenta dovrà gestire la violenza, i raid, la dittatura perpetrata dall’odiata Gestapo. I “fantomatici sette” hanno iniziato la propria avventura lo scorso sabato; location del reality un paesello di montagna ad est dello Stato, allestito a set per l’occasione.

La domanda che i seguaci del programma forse non si pongono – ma che, invece, il resto del Mondo continua a porsi nella propria mente – è: avevamo bisogno di un reality così? L’avvento del Nazismo e la sua repentina ascesa è stata una delle pagine più buie della Storia mondiale. L’obiettivo della trasmissione, ritenuto dai produttori didattico, potrebbe non essere poi così nobile: vale la pena alzare lo share mostrando una fiction incentrata su disgrazie realmente accadute? Ai posteri – e agli indici di ascolto – l’ardua sentenza.