Expo: camouflage dappertutto. Alto il rischio disordini

NoExpo

Milano attende blindata l’inaugurazione dell’evento Expo 2015. Le manifestazioni No Expo, organizzate da studenti e antagonisti, hanno riunito circa 800 persone in largo Fratelli Cairoli per un corteo che attraverserà le vie centrali. Oggi apre il Campeggio internazionale di No Expo, per ospitare i manifestanti non residenti in città, anche se per ora l’area resta mezza vuota. L’attenzione dell’intelligence è rivolta ai possibili rischi per la sicurezza, soprattutto per quanto riguarda gli antagonisti, mentre sul fronte jihadista la situazione sembra tranquilla. Tra le manifestazioni più temute c’è quella del 1 maggio, la “MayDay NoExpo”, per la quale gli apparati di 007 e di polizia segnalano il rischio di scontri in piazza e atti contro luoghi simbolici, dalla Scala di Milano al Duomo. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato ieri sera l’intervento della Protezione civile e di personale militare per il sostegno operativo necessario allo svolgimento dell’Expo.

Intanto però i lavori per i padiglioni dell’Expo sono in netto ritardo, anche se il commissario Giuseppe Sala afferma che “le opere saranno pronte al 90 per cento; all’apertura potrebbero non essere pronti tre o quattro padiglioni, non è un problema”. Il rimedio trovato è la cosiddetta “operazione camouflage”, che prevede l’apposizione di 11 mila metri quadrati di quinte per nascondere ai visitatori le opere incomplete. Ovviamente il percorso guidato, il giorno dell’inaugurazione, eviterà le aree non ancora completate. Prevedendo che molti lavori non sarebbero stati conclusi in tempo per l’inizio dell’Expo, gli organizzatori hanno progettato un rimedio che, però, va a intaccare notevolmente i soldi pubblici. L’appalto per “l’operazione camouflage” è stato chiuso il 26 marzo, con uno stanziamento di 2 milioni 685 mila e 200 euro per la realizzazione degli “Exthernal exhibition elements”. Gli organizzatori di Expo minimizzano dicendo: “Vogliamo nascondere solo alcune parti tecniche e alcune strutture nell’area perimetrale del sito ma che non ne fanno parte…”