Sviene in un parco, randagio le sta accanto e la protegge

randagio

Una storia di affetto indiscriminato tra uomo e animale. In questa frase, semplice ma di sicuro effetto, può essere riassunta la vicenda che vede protagonista Amanda Guarascio, volontaria nell’Associazione animalista australiana Lost & Found Pet Wa State e Bear, un bellissimo randagio dallo sguardo spaventato e l’indole diffidente. La giovane Amanda combatte in prima linea contro il randagismo, piaga presente anche nella “terra dei canguri”: la sua missione – più che semplice compito – consiste nell’individuare cuccioli abbandonati, ai quali donare una nuova casa ed una famiglia amorevole. Compito non sempre semplice, dato che i cani randagi hanno spesso vissuto esperienze traumatiche che hanno fatto perdere loro la fiducia nell’amico-nemico a due zampe.

La giovane, individuato un povero meticcio in difficoltà in un parco, ha dapprima tentato di avvicinarlo con i metodi “tradizionali” al fine di poterlo soccorrere. Il randagio, denutrito e probabilmente malato, non ha però permesso ad Amanda di avvicinarsi troppo a lui; la ragazza, però, non si è data per vinta.

Se in amor vince chi fugge, per avvicinare un’anima pura e ferita come solo quella di un animale sofferente può essere Amanda ha scelto di fingersi inerme. Dopo essersi stesa al suolo, la giovane ha finto di essere svenuta; Bear ha dapprima osservato la scena da lontano; nel randagio ha poi prevalso la curiosità e, spinto dalla voglia di soccorrere Amanda, si è avvicinato a lei. I due nuovi amici sono rimasti vicini, sino all’arrivo di un camion, che ha fatto scappare via il cagnolino. Il giorno successivo, una lieta sorpresa attendeva Amanda: nello stesso luogo in cui ha incontrato e avvicinato Bear, ha ritrovato il tenero randagio, pronto ad aspettarla. Dopo una serie di carezze per rassicurarlo, Bear ha scelto di farsi aiutare da Amanda e, trasportato dal veterinario, è stato sottoposto agli accertamenti del caso. Il prossimo step per il randagio è ricevere tutto l’amore che merita, per poter mettere un (lieto) fine al suo vagabondare.