Statali in piazza: “Sbloccare i contratti o sciopero generale”

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“Sbloccare il contratto dei lavoratori pubblici”: è questo il grido che si alza dalla manifestazione nazionale degli statali, tenutasi oggi a Roma. Secondo le stime degli organizzatori, sono stati oltre 100mila i lavoratori che hanno affollato le strade della capitale: il corteo è partito da Piazza della Repubblica sino ad arrivare a Piazza del Popolo, dove si è tenuto il comizio finale. Qui i vari esponenti del sindacato, in primis Susanna Camusso, hanno duramente attaccato il governo Renzi e il suo Jobs Act. Il messaggio è chiaro: rinnovo del contratto agli statali o sciopero generale.

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SINDACATI COMPATTI – La manifestazione è stata organizzata da tutte le sigle sindacali: Cigl, Cisl e Uil. Un’unità ritrovata, importante per provare ad opporsi alle mosse di Matteo Renzi. “I segretari generali della Cgil, Cisl e Uil si riuniranno dopo la manifestazione per decidere azioni future: cambieremo verso a questo Paese”, dichiara dal palco il segretario generale aggiunto Carmelo Barbagallo. Inoltre, Susanna Camusso sottolinea ancora una volta come “l’impegno che deve venire da questa manifestazione è che se non ci saranno risposte nei prossimi giorni, si prosegua con lo sciopero generale”.
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, si presenta indossando una maglietta rossa con un riferimento diretto a Matteo Renzi: sulla t-shirt, infatti, appare la scritta “Arrogance, profumo di premier”. Ma le “frecciate” al premier non si fermano qua: la Camusso indossa anche una spilla a forma di gettone, che richiama le parole pronunciate dal premier Renzi nel corso della Leopolda: “Difendere l’articolo 18 è come mettere il gettone nell’iPhone”. Poi, dal palco, critica pesantemente il governo: “Non fate i dilettanti allo sbaraglio, il lavoro è una cosa seria. Non si puo dire che si vuole il futuro se non si investe sulla scuola”.

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L’ATTACCO DI FURLAN – Sul palco interviene anche il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, che non risparmia critiche a Renzi: “Spero che questa grande manifestazione basti a sturare le orecchie al governo, che deve ascoltare le richieste dei lavoratori statali”. La Furlan, inoltre, sottolinea la centralità che deve essere riconosciuta ai dipendenti pubblici e a tutti i lavoratori nella discussione sul Jobs Act: “Renzi fa la consultazione dei cittadini online ma non si confronta con i lavoratori : non si possono fare le riforme con due slide e una consultazione on line. E’ importante che i lavoratori, tutti, siano protagonisti delle riforme e qualcuno ha giocato con la dignità del lavoro pubblico per coprire l’incapacità di garantire i servizi”.

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