WhatsApp, la famosa applicazione di messaggistica istantanea acquistata da Facebook, ha apportato una recente novità: l’introduzione delle spunte blu. In pratica, se le visualizziamo sul nostro schermo, significa che il destinatario ha effettivamente letto il nostro messaggio e, tenendoci premuto sopra, possiamo anche leggere l’orario di quando effettivamente ne ha preso visione. La domanda, allora, sorge spontanea: ma la privacy dov’è finita? Non bastava Facebook a far sì che tale parola non avesse più senso? A quanto pare no. Ma ora arriva la notizia positiva: esistono dei trick tramite i quali possiamo fare in modo che tali spunte non diventino blu. E allora sorge spontanea un’altra domanda: possibile che un’applicazione debba effettivamente rovinarci la vita fino a questo punto? Purtroppo si, ecco quindi che vi elenchiamo i 5 motivi per cui le nuove spunte di WhatsApp ci rovineranno la vita.
1. Il fidanzato invia un messaggio alla propria lei proprio mentre quest’ultima, neanche a dirlo, sta facendo shopping con la sua amica. Anzi, per la precisione sta provando un nuovo paio di scarpe e ovviamente non può rispondere proprio mentre si trova a scegliere tra rosse e grigio scuro, in particolare al fidanzato. Quindi cosa fa? Lo legge, non risponde, torna a casa e secondo voi viene creduta? Assolutamente no.
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2. Rimane single e scrive alla sua migliore amica che è disperata. Lei legge il messaggio ma decide di rispondere solo dopo 40 minuti. Tutto questo tempo? Il suo unico pensiero sarà quello di trovarsi, l’indomani, una nuova amica.
3. Decide di scrivere alla mamma: legge il messaggio e compaiono le due spunte blu. Alla fine, neanche lei decide di rispondere. Motivazione? Stava preparando da mangiare. Ed allora come ha fatto a leggere il messaggio?
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4. Sappiamo tutti che, ogni tanto, è cosa buona e giusta raccontare una bugia a fin di bene. L’ho letto troppo tardi, ho lasciato il telefono a casa e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo le due spunte blu non ci permetteranno più di avere ritardi e di trovare scuse sempre.
5. Ad ogni vibrazione o suono del telefono ci salirà l’ansia: leggere o non leggere, questo è il problema. Forse anche William Shakespeare avrebbe avuto dei dubbi.
