Dalla scuola un nuovo comandamento: “Uccidi i tuoi genitori”

genitori

 

 

“Onora il padre e la madre”è stato da sempre il “diktat” che Chiesa, scuola ed educazione casalinga hanno cercato di inculcare, con alterne fortune, ad ogni fanciullo. Una regola di vivere civile ed un atto d’ amore, quello che ogni bambino dovrebbe avere verso i propri genitori, che nel tempo è diventato sempre meno logico e difficile da rispettare, a causa della sempre più dilagante violenza nella nostra società, anche e purtroppo dentro le sempre meno rassicuranti mura domestiche. Gli ultimi casi di cronaca – Elena Ceste in testa – provano un tragico, crescente trend inverso: i genitori non sono più intoccabili, i figli non sono più al sicuro neanche nei luoghi dell’ educazione primaria.

LEGGI ANCHE: ELENA CESTE, INDAGATO IL MARITO: L’ARRESTO E LE CONTRADDIZIONI

In questi ultimi giorni ha sconvolto l’ opinione pubblica una sconcertante notizia proveniente da una scuola piemontese. Due insegnanti di un istituto elementare di una località in provincia di Ivrea avrebbero proposto un tema dai contorni pressappoco inquietanti. “Chi uccideresti prima, mamma o papà?”: questo era l’ argomento scottante di un componimento assegnato a piccole, innocenti creature la cui forma mentis dovrebbe essere positivamente plasmata prima dai genitori, poi dagli insegnanti. Choc, rabbia, sospensione delle “maestre” sono state la logica conseguenza di un comportamento, quello delle due presunte “educatrici” (i virgolettati sono d’ obbligo), assolutamente scellerato. Se consideriamo, inoltre, che nelle stesse ore in cui le maestre spiegavano senza mezzi termini ai loro piccoli discepoli che i loro genitori sono comunque destinati a “tirare le cuoia”, veniva rinvenuto il cadavere di mamma Elena Ceste nell’ astigiano, la vicenda di Ivrea assume dei connotati “splatter” da fare invidia al film “Arancia Meccanica”.

LEGGI ANCHE: IRAN, UCCIDE IL SUO STUPRATORE: IMPICCATA REYHANEH JABBARI

Sembra non esista un rimedio semplice e veloce per invertire una pericolosa tendenza: uccidere i  propri genitori non è peccato, è solo logica conseguenza di un destino che comunque si compierà per ciascuno di noi. Cavalcando questa disgustosa onda, sempre nei giorni scorsi l’ europarlamentare polacco estremista Robert Iwaszkiewicz ha voluto rendere il Mondo partecipe del suo pensiero. Senza mezzi termini, il polacco che piace ai grillini ha dichiarato candidamente che il suo più grande rammarico sarebbe stato quello di non aver mai sculacciato i propri figli, giacchè le botte – a detta del “signor” Iwaszkiewicz – rafforzerebbero il carattere della propria progenie. Analogo trattamento dovrebbe spettare alla propria moglie, in modo da forgiarne i comportamenti. Un tale contesto di violenza – fisica, verbale, psicologica – invece di essere aspramente condannato, pare essere sponsorizzato. E questo, a spese non solo dei genitori ma anche dei figli, educati ad abbracciare un nuovo mantra: “Uccidi tuo padre e tua madre”.