Isis, Renzi: “Stiamo assistendo ad un genocidio”

New York, summit ONU sul clima

 

“L’Isis è una minaccia terroristica, non espressione di una religione. Quando sono stato ad Erbil ho visto che è in corso un genocidio”, queste le parole di Matteo Renzi prese dal suo discorso all’Onu. Ha anche assicurato “il sostegno italiano, nel rispetto della Carta Onu e delle prerogative del Parlamento, all’iniziativa della coalizione”.

In seguito si è soffermato sull’impegno dell’Italia nel Mar Mediterraneo per far fronte all’emergenza immigrati. Afferma, infatti, che con l’operazione Mare Nostrum “abbiamo salvato 80mila vite perchè per noi il Mediterraneo è il cuore dell’Europa e non il cimitero dei dispersi. Non possiamo gestire un fenomeno globale solo a livello nazionale”.

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La crisi libica “deve rivestire priorità altissima per le proprie ripercussioni vaste e gravi nell’area e a non sottovalutiamo questo focolaio che rischia di segnare il punto di non ritorno nel crinale della violenza. Dobbiamo sostenere con determinazione l’avvio di un processo di riconciliazione nazionale, inclusivo e consensuale”.

Il Premier espone il proprio pensiero riguardo la Palestina. Afferma, infatti, che quest’ultima “ha diritto alla patria, Israele ha il dovere di esistere. Non ci stancheremo mai di lavorare per costruire la ‘pace di Abramo’”. Dedica una parte del suo intervento anche alla discriminazione tra uomo e donna. “Bisogna fare un grande investimento sull’uguaglianza di genere e io sono fiero di dedicare all’uguaglianza di genere una parte importante della mia agenda politica”.

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Conclude su un tema a lui molto a cuore: “La priorità delle priorità, la nostra scommessa chiave per dare un senso al lavoro che facciamo e consentire che porti dei frutti, è un gigantesco investimento sull’educazione, sulla formazione e sull’istruzione delle giovani generazioni”.

AL ABADI LANCIA L’ALLARME – Il premier iracheno Al Abadi avverte che l’Isis ha intenzione di attaccare sia la Francia che gli Stati Uniti, in particolare le stazioni della metropolitana di Parigi. Secondo lui, infatti, dobbiamo aspettarci degli attacchi imminenti ed ha assicurati che i governi dei due paesi sono già stati avvisati. I piani d’attacco sarebbero stati scoperti ma non ancora bloccati. Le rivelazioni, però, vengono subito smentite: “Non ci sono conferme di minacce terroristiche come quelle denunciate dal premier iracheno al Abadi. Gli Usa stanno comunque verificando queste informazioni”, ha detto la portavoce del Consiglio nazionale della Casa Bianca, Caitlin Hayden.

ROHANI SI ACCODA AD AL ABADI – “Vengo da una parte del mondo che brucia tra le fiamme dell’estremismo”, ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani all’Onu. Di seguito, ha aggiunto: “L’anti-occidentalismo di oggi ha radici nel colonialismo di ieri ed è una reazione al razzismo”.

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Ha anche sottolineato come “da est a ovest, gli estremisti minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza. Non parlano un’unica lingua, non sono di un unico colore né di un’unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo”. I gruppi come l’Isis hanno “un’unica ideologia, che è la violenza e l’estremismo ed hanno come unico obiettivo la distruzione della civiltà. Sono stupito che questo gruppo di assassini chiamino se stessi ‘islamici’”.