Jessica, madre-coraggio: salva la bimba dalla furia del padre

Jessica Arrendale e sua figlia
Jessica Arrendale e sua figlia

Atlanta – Occhi azzurri, capelli biondi, grande sorriso: le foto ritraggono una bellissima donna, nel pieno della propria giovinezza, madre e compagna appagata. La realtà, talvolta, può riservare terribili sorprese: prove forti, destini terribili che possono, però, mostrare quanto il cosiddetto “sesso debole” sia in realtà più grintoso di quanto si possa immaginare. Splendida fuori, coraggiosa dentro, Jessica Arrendale è l’ ennesima vittima dell’ arroganza, dell’ insicurezza, della brutalità del finto “maschio alfa”. Uccisa in maniera cruenta dal suo compagno, ex Marine, la donna non ha voluto arrendersi all’ evidenza, scegliendo di sacrificare sé stessa a favore di qualcosa di più prezioso: la vita di sua figlia.

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SEMBRAVANO FELICI. Jessica, 33 anni, aveva conosciuto Antoine Davis quasi per caso. Lei, solare ed affascinante; lui, reduce da una separazione, due figli già a carico, in preda a tormentate crisi depressive. Dal loro amore era nata, circa un anno fa, la piccola Colbie. Erano il ritratto della famiglia felice, la classica famiglia da “Mulino Bianco”. Qualcosa, però, si era rotto nel già fragile equilibrio della coppia.

Il 30enne ex soldato era in preda ad una fortissima depressione, che aveva pensato “bene” di tenere a bada con l’ alcol. Toccava a Jessica supportare e sopportare il compagno, le sue crisi ed i suoi continui sbalzi d’ umore. La donna aveva tenuto duro, sperando che il suo amore e quello della piccola Colbie avrebbero potuto guarire da sole il “male di vivere” di Antoine. Mai per nessuna ragione le 33enne avrebbe immaginato che sarebbero state proprio loro due le uniche vittime della follia dell’ uomo di casa.

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ATTO EROICO. Antoine Davis era irrimediabilmente ubriaco la sera in cui, dopo l’ ennesimo diverbio avuto con la sua compagna, ha deciso che per Jessica e Colbie quella sarebbe stata l’ ultimo giornata di vita su questa Terra. L’ ex Marine, uscito con la famiglia per la cena, avrebbe iniziato a discutere con Jessica Arrendale durante il tragitto in auto verso casa: una violenza verbale che, chiuso il portone dell’ abitazione della famiglia Davis, ad Atlanta, si sarebbe immediatamente trasformata in aggressione fisica.

Antoine ha colpito partner e figlia con una mazza da baseball, ripetutamente, incurante del fatto che potesse nuocere alla piccola Colbie. Jessica Arrendale avrebbe da subito intuito le sadiche intenzioni del suo aguzzino: presa in braccio la bambina, la mamma-coraggio è scappata al piano superiore della propria abitazione e, chiusasi nel bagno, ha compiuto un ultimo, disperato gesto per salvare la sua piccolina. Mentre Antonine stava salendo le scale al piano superiore, imbracciando il suo fucile, una stremata Jessica metteva in salvo Colbie nascondendola nel water, appena poco prima di essere uccisa dall’ amore della sua vita, con un colpo di fucile in testa.

A seguito del rumore derivato dalla fucilata, i vicini di Jessica avrebbero allertato la Polizia di Atlanta che avrebbe fatto irruzione nella casa dopo 12, estenuanti ore di inutili trattative. Appena entrati nell’ abitazione, gli agenti si sono trovati di fronte ad una drammatica scena: Jessica giaceva esanime sul water, coperto con la tavoletta dalla donna nel disperato tentativo di salvare la figlia; nel frattempo, anche Antoine Davis aveva avuto tutto il tempo di togliersi la vita, con la stessa arma con cui, poche ore prima, aveva stroncato l’ esistenza della Arrendale. Gli agenti, hanno potuto trarre in salvo solo Colbie che, in evidente stato di ipotermia, è stata immediatamente trasportata in ospedale e posta alle amorevoli cure della Divisione per la famiglia e i bambini. La piccola avrebbe riportato anche un trauma cranico, forse conseguenza delle botte ricevute dal padre-orco.

Increduli gli uomini della Polizia, che non riescono a spiegarsi come Jessica abbia fatto a torcere il proprio corpo e a trarre contemporaneamente in salvo la figlia. Una forse magra consolazione per i genitori della donna, che però, nel proprio dignitoso dolore, esprimono fierezza per aver avuto una figlia-eroina, una ragazza bella e solare che ha sacrificato sé stessa per regalare un futuro più sereno alla propria, amata bambina.