Cannabis, al via la coltivazione ad uso terapeutico in Italia

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Roma – Alla fine, il Governo ha detto “si”. Lo Stato italiano produrrà la cannabis ad uso terapeutico. Uno degli scogli apparentemente più insormontabili della Sanità nostrana pare essere stato superato. A dare la notizia il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e quello della Salute Beatrice Lorenzin. Il via libera ai farmaci a base di cannabis è arrivato a seguito di una lunga ed intricata discussione fatta di sospetti, polemiche, accuse: una storia già vissuta recentemente, “grazie” alla diatriba scatenata sulla fecondazione eterologa ma che, come in quest’ ultimo caso, ha trovato una degna conclusione per tutte le parti coinvolte.

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IN FARMACIA ENTRO IL 2015. I farmaci contenenti il principio attivo della cannabis sativa – più nota con il nome di marijuana – saranno prodotti nello stabilimento farmaceutico militare di Firenze e potranno comparire sugli scaffali della nostra farmacia di fiducia entro il prossimo anno. Restano solo da definire ulteriori dettagli, come il completamento dei protocolli attuativi, per dare il via a quella che potrebbe essere, per un range importante di pazienti, una vera e propria rivoluzione in campo medico. La marijuana, da sempre etichettata come una “droga leggera”, ma non per questo meno pericolosa di cocaina, eroina ed lsd, possiede anche delle oramai conosciute proprietà benefiche. E’ da tempo utilizzata come farmaco per lenire il dolore nei soggetti affetti da tumore ed HIV, nonchè come vera e propria terapia nei pazienti affetti da patologie neurodegenerative, quali SLA e Sclerosi Multipla.

Negli USA, dove l’ idea di adottare la cannabis anche in campo farmaceutico è sdoganata oramai da diversi anni, è recentemente scoppiata una bufera legata alla possibilità di legalizzarla (per saperne di più, clicca QUI). Il Ministro Lorenzin, però, ha calmato le acque ancor prima dello scoppio di un’ ipotetica tempesta legata a questo annoso tema. “La mia impressione è che in questo Paese non si riesca a parlare in temi in termini laici e asettici, senza ricominciare a parlare di liberalizzazione”. Niente cannabis libera, dunque, ma una possibilità per i malati più gravi di poter scegliere la propria terapia, avendo la consapevolezza di poter avere un’ opzione in più.

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VERONESI: “SCELTA GIUSTISSIMA”. “E’ giustissimo usare e coltivare la cannabis ad uso terapeutico”. Questo il pensiero del dottor Umberto Veronesi, che rivendica l’ utilità della marijuana in campo farmaceutico. “E’ un ottimo farmaco. Siccome è anche uno stupefacente, si ha sempre paura ad usarlo. Invece è ottimo contro il dolore, contro i malesseri, contro il vomito, è un sedativo”. L’ oncologo ricorda anche come lo stesso scetticismo fosse stato sollevato da medici e politici ai tempi dell’ introduzione della morfina: “Per anni non sono riuscito a farla avere a questi poveri diavoli che soffrivano”.

Soddisfazione è stata palesemente espressa da quella fetta del mondo politico da sempre favorevole all’ uso terapeutico della cannabis. Il Senatore Luigi Manconi, da sempre in prima linea nella battaglia per la legalizzazione della marijuana a fini medici, ha sottolineato come ci siano voluti “Sette anni e relative sofferenze dei pazienti perché si arrivasse a questa, che non è ancora l’ ultima riga già formalmente scritta del protocollo ma che così sarà entro poco tempo. Tutti ci auguriamo che questi intoppi non insorgano, perché se vi fossero ora sarebbero dovuti ad atteggiamenti antiscientifici, irrazionali e irresponsabili”. Della stessa opinione del Senatore anche i Radicali  guidati da Marco Pannella, perennemente in trincea per peronare la “causa” della cannabis. “In attesa della definitiva conferma – dichiarano i Senatori Marco Perduca e Donatella Poretti – sperando anche che vengano cancellate le pene per chi coltiva da sé le piante, come chiede la recente disobbedienza civile di Laura Arconti, Rita Bernardini e Marco Pannella, occorre che il Governo corrisponda alle richieste di malati per una pronta distribuzione dei cannabinoidi oggi disponibili su tutto il territorio nazionale”.