Europarlamento, il socialista Martin Schulz è il nuovo presidente

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Martin Schulz, socialdemocratico tedesco e candidato del Partito Socialista Europeo, è il nuovo presidente del Parlamento Europeo. E’ stato rieletto nella giornata di oggi con 409 voti da parte degli eurodeputati sui 612 voti espressi (111 sono state le schede bianche o nulle). Più dei 307 necessari, ma meno di 479: la somma dei voti popolari, socialdemocratici e liberali che sostenevano la candidatura di Schulz. Insomma, mancano 70 voti rispetto a quelli previsti: ciò significa che qualche eurodeputato ha approfittato del voto segreto per venire meno alle indicazioni del proprio partito di appartenenza.

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GLI SFIDANTI E LA PROMESSA DI FLESSIBILITA’ – Martin Schulz era già stato presidente del Parlamento Europeo negli ultimi due anni e mezzo della precedente legislatura. Gli altri candidati alla presidenza del Parlamento Europeo erano Pablo Iglesias, leader di Podemos, che ha ottenuto 51 voti. 51 voti ha incassato anche l’austriaca rappresentante dei Verdi, Urlike Lunacek, mentre 101 sono andati al conservatore britannico Sajjad Karim. Martin Schulz, subito dopo l’elezione, ha rassicurato il Presidente del Consiglio Italiano Matteo Renzi sul fatto che troverà nell’Europarlamento “la più ampia maggioranza per un’interpretazione più flessibile delle regole europee sulla disciplina di bilancio”.

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FARAGE VOLTA LE SPALLE ALL’INNO – Non manca invece di far parlare di sé Nigel Farage, alleato in Europa di Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle, che ha imbastito una protesta plateale. Infatti, durante l’inno ufficiale dell’Unione Europea (“L’inno alla gioia”) tutti i deputati dell’Ukip, il partito euroscettico di Farage, hanno rivolto le spalle all’orchestra. Tuttavia, a questa protesta non si sono uniti gli eurodeputati del Movimento Cinque Stelle, seduti tra i banchi dei deputati dell’Ukip. Inoltre, il Parlamento Europeo ha terminato l’elezione dei suoi quattordici vicepresidenti, da cui è stato escluso a sorpresa il grillino Fabio Massimo Cataldo.