Sweetie, esperimento choc: è la bimba che adesca pedofili in chat

pedofili

La pedofilia naviga anche tra le chatroom ed i social network: un recente esperimento sociale ne dimostra la gravità attraverso Sweetie, l’avatar di una bambina inserito proprio in diverse chat per testare le reazioni dei loro malintenzionati frequentatori. Dovrebbe avere appena 10 anni, Sweetie ha l’aspetto di una bimba normale: né troppo bella, né poco e non interagisce di propria iniziativa con gli altri utenti della chatroom. L’esperimento ha portato a risultati sconcertanti, in termini statistici.

LEGGI ANCHE: Pedofilia, il Vaticano: “I Vescovi non devono denunciare gli abusi”

Loggata nelle maggiori chat del mondo, per i due mesi di test Sweetie ha ricevuto una media di 285 visite al giorno: tutte da parte di molestatori che esprimevano esplicitamente in chat il proprio desiderio sessuale verso la bambina virtuale. Ovviamente i pedofili in questione non sapevano che si trattava di un test ed erano convinti che la bambina fosse reale e disponibile ad assecondarne le fantasie. La maggior parte degli uomini che hanno interagito con Sweetie le hanno chiesto di mostrarsi a loro nuda tramite webcam, quasi tutti lo hanno proposto in cambio di denaro e/o chiedendo anche di compiere atti osceni in video.

LEGGI ANCHE: Papa Francesco nomina gli 8 della Commissione Pontificia anti-pedofili

L’iniziativa è partita dalla divisione olandese della società “Terres des hommes”, che grazie ai dati raccolti ha potuto lanciare un’allerta riguardo il problema della web-pedofilia. L’organizzazione lotta da sempre per i diritti dei minori e stavolta il piccolo esperimento sociale ha sortito gli effetti, se non sperati, capaci di provare la pericolosità di internet per i bambini. Non solo: rpsicologia sociale provano che questo tipo d’interazione non nuoce solo alle vittime, ma anche ai loro carnefici, che grazie alla “facilità” fornita dal web nella ricerca di facili prede non fanno altro che acuire il proprio problema.