Crisi, Lorenzo 34 anni, laureato. Fa la cavia umana

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Un post su facebook, e Lorenzo, 34 anni laureato di Roma, ha trovato lavoro. Il testo era chiaro: “Vuoi fare la cavia umana in un esperimento scientifico? Proponiti su Facebook, è previsto un compenso!” la cosa che fa riflettere è che la proposta si trovava in un gruppo gestito dall’Università di Trento, dal nome “Bacheca esperimenti”.

E così Lorenzo inizio la sua attività di “sperimentatore”, come lui la definisce :”A 28 anni ho capito che la laurea in giurisprudenza non mi avrebbe permesso di lavorare e ho fatto una scelta perché  non avrei mai accettato di fare il commesso”.

Da sei anni Lorenzo vive, dunque, testando farmaci non ancora in commercio, cioè facendo la cavia umana: ogni sei mesi si trasferisce qualche settimana in altri Paesi europei per svolgere il suo lavoro; egli dice che guadagna bene :”In Austria, Francia e Svizzera almeno 1200 euro sotto la voce “rimborso spese”, inoltre ho tanto tempo libero”.

Il ragazzo dice che ha cominciato questa vita leggendo un articolo sul Times e che la prima volta gli sono stati iniettati anticoagulanti e, con riferimento ad eventuali effetti collaterali  dice :”Solo stanchezza, ma può essere psicologica. Un ragazzo francese che era in camera con me due ore dopo il trattamento ha iniziato ad accusare forti dolori all’addome. Non l’ho mai più visto, ma ci hanno detto che era stato dimesso per precauzione. Era il 2010, per un anno e mezzo smisi di frequentare le sperimentazioni. Poi ho deciso di credere ai medici”.

Ogni anno 750 italiani si trasferiscono per qualche giorno in Svizzera in una clinica del Canton Ticino per portare a casa 1200 euro per sei giorni, sperando di tornare a casa sani e salvi, perché a fare la cavia a volte si rischia grosso come il caso di alcuni ragazzi francesi ridotti in fin di vita nell’ambito della sperimentazione di farmaci antitumorali.