Yaya Tourè choc: “Il City mi ha tenuto lontano da mio fratello”

yaya Giocano con la morte nel cuore i fratelli ivoriani Kolo e Yaya Tourè. Questa sera (ore 22:00 italiane) la loro Nazionale si gioca il tutto per tutto contro la Grecia. E’ rimasto un solo posto libero per andare avanti in questi folli ma straordinari Campionati Mondiali di calcio, che si disputano nella ridente e soleggiata terra brasiliana. Eppure i due ragazzi non hanno motivi per cui sorridere di gusto. Un gravissimo lutto ha infatti colpito la famiglia Tourè nei giorni scorsi: Kolo e Yaya hanno perso il loro adorato fratello Oyala Ibrahim, anch’ egli calciatore, colpito da tumore. LEGGI ANCHE: MONDIALI, CHI PASSA IL TURNO? ECCO LE POSSIBILITA’ PER OGNI GIRONE RABBIA E DOLORE. Oyala Ibrahim Tourè, “fratello d’ arte” in forze alla squadra libanese dell’ Al Safa, si è spento lo scorso 19 giugno, mentre Kolo e Yaya si trovavano in Sud America, per disputare la partita (persa dalla Costa d’ Avorio) contro la Colombia. Ricevuta la terribile notizia, i fratelli Tourè hanno immediatamente abbandonato il ritiro, per porgere all’ adorato fratello Oyala l’ ultimo, sofferto saluto. Rientrati in Brasile, i ragazzi si sono preparati con dignitosa compostezza alla partita decisiva di stasera contro la Grecia. Yaya, tuttavia, si è lasciato andare ad un rabbioso sfogo, accusando la “sua” squadra, il Manchester City, di non avergli permesso di stare abbastanza vicino a suo fratello Oyala negli ultimi, difficili giorni della sua agonia. LEGGI ANCHE: ITALIA-URUGUAY, PRANDELLI SUONA LA CARICA: “COME UNA FINALE” “I miei dirigenti sapevano bene quanto soffrivo, eppure non mi hanno concesso qualche giorno prima del Mondiale per stare vicino a mio fratello”, ha raccontato Yaya Tourè al noto magazine France Football. “Sono dovuto andare a festeggiare il titolo ad Abu Dhabi mentre lui soffriva nel suo letto. Mi pento per non essermi fatto rispettare”, ha dichiarato Yaya Tourè, profondamente provato da questa perdita. Il giocatore ivoriano ha svelato che i dirigenti del City “Conoscevano la mia sofferenza. Ma non mi hanno permesso di stargli vicino in quegli ultimi giorni. Lui era  il mio confidente, il mio migliore amico. Cercherò di ottenere una qualificazione agli ottavi anche per mio fratello”. Alle pesanti accuse di Yaya Tourè i dirigenti del Manchester City, attualmente, non hanno risposto ufficialmente. I fratelli Tourè, intanto, pensano a scendere in campo ed a portare avanti nella competizione mondiale la loro Nazionale, con il cuore rivolto sempre in alto, all’ amato fratello Oyala.