Carceri sovraffollate, l’analisi UE: importanti cambiamenti in arrivo

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Le condizioni in cui versano i detenuti nelle carceri italiane sono già ampiamente note, ma l’Ue sta per attuare dei provvedimenti che cambieranno significativamente questa grave situazione. Già in passato, la Comunità europea ha fatto notare al governo italiano la necessità di ovviare alla questione attraverso misure adeguate: si sa, del resto, che il problema del sovraffollamento è risolto in Italia attraverso alcuni escamotage. Amnistie ed indulto sono le più note strategie (tuttavia, puramente palliative) che consentono alle strutture detentive del territorio italico di fornire nuovi posti ai criminali di più recente condanna.

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Il risultato non può essere altro che la liberazione di assassini, stupratori e ladri senza che essi abbiano scontato la propria condanna a pieno o che abbiano mostrato le proprie intenzioni a rimediare ai reati commessi (un esempio è la buona condotta, che può attenuare la pena da scontare). Stavolta, l’Unione Europea ha deciso d’intervenire, o quasi, per offrire ai cittadini italiani ed ai carcerati condizioni di vita giuste e soprattutto la sicurezza che misure quali l’indulto e lo stesso sovraffollamento delle celle carcerarie non possono certamente offrire.

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Finora, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa hanno passato in rassegna le misure adottate negli anni dal governo italiano per cercare di alleviare il problema ed il nostro Paese è stato “promosso” a pieni voti per i progressi raggiunti. Infatti, proprio un anno fa la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia sulla questione, proprio perché i detenuti restano comunque cittadini ai quali va garantita in ogni caso la tutela dei propri diritti, anzitutto alla vivibilità.

Questo, considerando soprattutto l’ambiente carcerario, che spesso e volentieri diviene teatro di soprusi, violenze fisiche ed anche sessuali, che le guardie meno propense all’aiuto dei detenuti lasciano correre in nome di una presunta “giustizia naturale”. Per vedere attuati i provvedimenti che l’Ue stabilirà, però, bisognerà attendere almeno un anno: il problema del sovraffollamento in Italia sarà esaminato a giugno 2015, ma la promozione dello sforzo fatto dal governo per attenuare la gravità della questione e l’impegno preso dal Consiglio Europeo sono già un indice di progresso, per quanto ancora minimo.