Turchia, scontri per Gezi Park, il premier: “Arrestate i manifestanti”

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Manifestanti in fuga nel giorno di Gezi Park (Foto: La Stampa)

Istanbul – Il centro dei violenti scontri che hanno visto la Turchia sotto i riflettori nella giornata di oggi è la piazza Taksim, zona blindata dal premier, Recep Tayyip Erdogan, per evitare che le manifestazioni popolari abbiano regolarmente luogo. Oggi, infatti, i cittadini turchi festeggiano l’anniversario della rivolta di Gezi Park: la zona verde principale della piazza Taksim, area per la cui salvaguardia hanno manifestato molti cittadini già l’anno scorso. In quell’occasione, la rivolta si accese a seguito della notizia che l’area avrebbe perso ben 600 alberi in nome del disboscamento voluto dal premier ancora vigente.

 

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Proprio oggi, che i cittadini turchi intendevano onorare quella stessa protesta contro la politica intrapresa da Erdogan, lo scontro con le forze dell’ordine non ha tardato ad arrivare. Infatti, gli agenti di polizia non hanno risparmiato colpi, facendo largo uso di lacrimogeni e violenza per disperdere la folla ed impedire la messa in atto della manifestazione in questo particolare giorno di commemorazione. Sui cittadini sono stati usati anche colpi di cannoni ad acqua sparati da blindati Toma, ma un’emittente televisiva turca ha riportato l’uso anche di proiettili di gomma.

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Con il subentrare in loco delle forze dell’ordine antisommossa, la situazione si è fatta più accesa, ma ad inasprire il clima è stato il comunicato del premier Erdogan, il quale ha ordinato agli agenti di polizia di arrestare tutti i manifestanti della Capitale. La dichiarazione pubblica del capo del governo non ha, purtroppo, lasciato spazio a dubbi: la protesta è divenuta reato. Già alcuni cittadini sono stati arrestati nella zona di Gezi Park, il premier ha concentrato le forze degli agenti nelle principali piazze di raggruppamento dei manifestanti: oltre alla Taksim, anche Piazza Kizilay ad Ankara. Nel pomeriggio è stato anche chiuso l’accesso a Gezi Park, mentre i leader dei manifestanti continuano a spingere la folla alla rivolta.