Torturato, bimbo di 1 anno trovato in overdose: condannata la madre

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Palermo – Figlio di tossicodipendenti, un bambino di appena 18 mesi è stato trovato in overdose di cocaina, ma prima della scoperta lo avevano già raggiunto le torture a dir poco sadiche dei fratellini. La notizia choc arriva direttamente dalla Sicilia, ma i fatti vi ebbero luogo solo nel lontano 2011, quando il piccolo fu portato ad una visita medica che rivelò quanto era accaduto. La notizia odierna riporta la condanna della madre del piccolo a 3 anni di carcere per maltrattamenti e lesioni gravi, ma soprattutto per non aver impedito al bambino di assumere la droga.

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Tutto fu scoperto quando egli fu portato dai genitori in ospedale, in evidente stato di malessere. Gli esami delle urine del piccolo rivelarono altissimi livelli di cocaina, elemento che fece presagire fin da subito l’ipotesi di overdose e che portò il personale medico ad allertare la polizia locale. Giunti nell’ospedale dove si trovava in cura il bambino, gli agenti interrogarono i suoi genitori, che fin da subito inventarono una versione dei fatti per nascondere la verità.

Entrambi raccontarono che il piccolo era caduto dal seggiolone, ma un successivo sopralluogo a casa della donna e del convivente confermò l’assenza di tale strumento, invalidando l’intera storia messa in piedi dai due. Sul corpo del bimbo furono rilevate, inoltre, numerose bruciature e lesioni di lieve e media entità: almeno su questo, la madre del bambino fu sincera. Infatti, ella permetteva ai fratellini del piccolo di appena 18 mesi, anch’essi abituati all’assunzione di cocaina, di torturare per gioco il bambino.

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Pare che la colpa di quanto accadeva al minore dei fratelli gravasse proprio sulla donna, che permetteva un comportamento a dir poco crudele verso di lui. Anche il suo compagno, in seguito reo confesso del possesso della cocaina, raccontò alla polizia delle violenze, non è chiaro di che tipo, che la stessa madre perpetrava sui figli. Ella permetteva loro anche di consumare tale droga in quantità ed era tossicodipendente come il compagno. Oggi, la sentenza che permetterà la sua incarcerazione, seppur per un periodo relativamente breve.

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