Sunnie, cacciata da scuola ad otto anni perchè “poco femminile”

La piccola Sunnie Kahle
La piccola Sunnie Kahle

 

Sunnie – L’ omofobia è una bestia difficile da abbattere. E’ fatta di piccoli pregiudizi, apparentemente insignificanti che, però, se vengono messi assieme creano fenomeni discriminatori di indicibile crudeltà. La storia che VNews 24 sta per raccontarvi ha dell’ incredibile e mostra come l’ ignoranza, mista ad ingiustificate paure di tipo sessista, possa spingere anche le persone più insospettabili a compiere delle scelte razionalmente ed emotivamente inaccettabili.

Sunnie Kahle, vivace ed allegra bambina di otto anni, vive e studia in Virginia, e precisamente presso la Timberlake Christian School, istituto di religione battista dove vige un insolito regolamento. La piccola, cresciuta dai nonni Doris e Carroll Thompson, si è vista recapitare dalla scuola un monito per iscritto, firmato dal preside dell’ istituto, che ha dell’ incredibile. “Invitiamo Sunnie e la sua famiglia a capire chiaramente che Dio ha creato la donna e, insieme a lei, il suo vestito e il comportamento necessario da seguire per la sua identità”, recita uno stralcio della lettera che i nonni di Sunnie hanno ricevuto, e di fronte alla quale sono rimasti letteralmente sbigottiti. “Probabilmente siete a conoscenza del fatto che la TCS è una scuola religiosa, pertanto non è il posto giusto per lei”, sentenzia la missiva, chiudendo con la promessa (o minaccia?) di non rinnovare l’ iscrizione della bambina al successivo anno scolastico. L’ insostenibile “onta” che l’ istituto non potrebbe sopportare sarebbe legata al look ed ai comportamenti tipicamente mascolini della bambina: capelli corti, abbigliamento “street style” (t-shirt e jeans) e carattere da maschiaccio sarebbero, infatti, per la TCS indice di atteggiamenti “ambigui” dal punto di vista sessuale.

I nonni della bambina, indignati dall’ atteggiamento chiaramente omofobo della Timberlake Christian School, hanno provveduto a ritirare Sunnie dall’ istituto non senza, tuttavia, esprimere la loro opinione riguardo al vergognoso episodio. “Come si fa a dire ad una bambina, che vuole indossare pantaloni e camicia ed andare a giocare nel fango, ‘No non si può prima devi indossare un fiocco rosa e farti crescere i capelli’?”, si sfogano nonna Doris e nonno Carroll, disgustati da un atteggiamento immotivatamente discriminatorio che colpisce, per giunta, una innocente bambina di appena otto anni, la quale pare essere concentrata solo sullo studio, i giochi, gli hobby di una ragazzina della sua età. Sunnie, per nulla turbata dall’ inutile polemica suscitata dal suo look da ragazzino, studierà in una scuola pubblica. La piccola non ha dubbi riguardo la sua identità sessuale: “Sono una ragazza, so di esserlo”, confessa, con il candore tipico delle sue coetanee, ben lontano dalla malizia, mista a bigottismo, degli adulti benpensanti.