Nba 2014 : c’erano una volta i finali mozzafiato

Nba

Il gioco del Basket si usa dire sia un gioco non adatto ai deboli di cuore. Non è il caso di quest’annata Nba nella quale, se si eccettua il tonfo di Los Angeles, atteso dai più, e la riscossa di metà stagione di Brooklyn, di certo non ha dato delle vertigini a chi ne è appassionato. Un dato certo rispetto al palinsesto è che le squadre dell’Ovest siano vere e proprie corazzate. Dalla prima (Spurs) alla nona (Suns), le squadre che andranno a completare la griglia dei Play Off della Conference hanno alla propria occorrenza numeri e giocatori di livello assoluto.

Diverso è il discorso ad Est, dove se si eccettuano le prime due posizioni (Pacers ed Heat), il resto è ben poco, eccezione fatta per i Nets, autori di una cavalcata entusiasmante e dopo 30 partite insperata. Alla prima serie di partite del prossimo post-season potrebbero esserci solamente due sorprese: ad Est, New York potrebbe sorpassare Atlanta, mentre ad Ovest i Suns potrebbero superare Memphis. In entrambe le situazioni si parla di un ottavo posto che in linea teorica dovrebbe lasciare campo libero alla prima della classe e, se ad Est nella prima serie vi sarà come unico scontro interessante Chicago vs Brooklyn, ad Ovest tutte e quattro le serie.

Pur non risultando “aperte” ad ogni possibilità, si prestano tutte a giudizi tra l’ottimo e l’interessante, Clippers vs Warriors è comunque l’incontro più atteso. Dunque, chi saranno i protagonisti di questa post season non sembra essere una domanda troppo difficile alla quale rispondere: due nomi su tutti, LeBron e Durant, che in una scala da 1 a 100 fanno 100, poi pezzi da 90 come Parker, Paul, Griffin, George, Curry, Harden, Howard, Pierce, Jhonson, Altridge, Lillard.

Per la squadra che vincerà il titolo Nba cito in ordine di percentuale teorica: Miami, San Antonio, Oklahoma, Indiana, Houston, Brooklyn, Golden State, Los Angeles (Clippers). Questo è il quadro che propone l’ NBA da qui alle Finali 2014 , con il fenomeno Durant che attacca il record di Jordan e con un rimpianto forse strano,ovvero un livello generale veramente alto dal punto di vista squisitamente tecnico, ma che non lascia spazio alle belle storie sportive, alle nascite, alle cadute e alle grandi ascese. Un palinsesto, insomma, dove il tasso tecnico è altissimo ma probabilmente carente di possibilità che nascano grandi storie da raccontare.

I protagonisti stessi di questo carrozzone sono nomi che in Nba già tutti o quasi si aspettavano nella pre season, e forse chissà l’attesa per il Draft 2014, il più atteso dell’intero decennio, forse davvero potrebbe portare quella linfa vitale tanto attesa dagli addetti ai lavori, che però sanno bene che spesso i nomi tanto attesi al Draft poi non combaciano con quelle che sono le scelte storiche e vincenti delle Franchigie. Con questi presupposti, e con l’augurio che vi sia tanto da parlare per la restante parte di stagione, in merito a sorprese e clamori, ci riaggiorneremo verso le Finali, ma se la finale sarà Miami vs San Antonio non ditemi che non ve l’avevo detto.