Dagli Usa cocaina e profilattici spediti al Papa: caccia al mandante

cocaina
Papa Francesco

Lipsia – L’osceno pacco destinato al Papa è stato fermato in Germania, dove un controllo doganale dell’aeroporto internazionale di Lipsia ha permesso di sottoporre temporaneamente a stato di fermo l’involucro sospetto. Dopo averlo ispezionato, la Finanza tedesca ha stimato la presenza di 340 g complessivi di cocaina liquida per almeno 40.000 dollari. La droga, proveniente dal Sud America, era stata disposta in 14 profilattici, per poi essere indirizzata all’ufficio postale Vaticano, non è chiaro con quale altro intento se non quello di suscitare orrore nel destinatario.

Un portavoce del Ministero delle Finanze tedesco ha chiarito l’intero episodio stamane, mentre il pacco incriminante veniva comunque spedito al Vaticano, dopo un breve colloquio telefonico tra la polizia tedesca e l’ufficio postale di destinazione. L’invio della “merce” al luogo d’arrivo è stato concordato tra i due interlocutori con la speranza che i trafficanti si mostrassero in pubblico, ma così non è stato. L’arrivo della posta indesiderata del Papa potrà certamente dare il via alle indagini per l’identificazione del mittente. Sono già in corso operazioni di coordinazione con l’Interpol al fine di assicurare esito positivo alla caccia all’uomo appena apertasi. Peraltro, le prime analisi della dinamica, seppur esigua, consentono già di teorizzare il profilo del mittente del pacco incriminato.

Di fatto, la scatola in questione non è stata reclamata da nessuno all’aeroporto internazionale di Lipsia: ciò, non appena il pacco è stato ispezionato dalla dogana tedesca. Sarà il segno della particolare attenzione dei trafficanti a non essere individuati? Tali congetture restano puramente ipotetiche, almeno al momento. Le indagini proseguiranno ancora per molto: in attesa degli sviluppi sul caso, continuate a seguirne gli aggiornamenti su VNews24.