Roma. Francesco, tre anni, muore soffocato da un hot dog dell’Ikea

Francesco

Roma – Si è spento dopo cinque giorni di agonia Francesco, tre anni, che giovedì scorso si era soffocato con un pezzo di hot dog, mentre pranzava con la mamma al ristorante dell’Ikea, nel centro commerciale di Porta Nuova. Il bimbo era stato ricoverato in terapia intensiva pediatrica al Policlinico Gemelli di Roma.  Il piccolo era rimasto senza respirare per 40 minuti nonostante i tentativi di rianimazione praticati dai sanitari del 118 e della squadra medica dell’Ikea. Purtroppo, dopo cinque giorni di ricovero, Francesco non ce l’ha fatta.

Negli ultimi giorni, Francesco era ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, gli hanno anche praticato l’ipotermia, ma non c’è stato nulla da fare. Questo pomeriggio, c’è stato un drastico peggioramento delle condizioni cliniche del piccolo Francesco che aveva subito dei gravi danni celebrali dovuti al soffocamento. Ai medici non è rimasto altro che annunciare la morte del piccolo. I genitori hanno già dato il consenso per la donazione degli organi di Francesco. “I genitori, duramente colpiti dalla tragedia familiare, con un atto di estrema generosità hanno espresso ai medici del Gemelli il desiderio che la morte del loro bimbo serva a salvare altre piccole vite, dando il consenso alla donazione degli organi del figlio” riferisce il Policlinico Gemelli.

Non si placano le polemiche scaturite dopo l’incidente accaduto a Francesco giovedì scorso. Da quanto ha raccontato la madre, i soccorsi hanno tardato ad arrivare. “Ero inerme, urlavo solo, non ero in grado di aiutarlo. Delle persone sono accorse, una donna che era vicino a me gli ha dato dei colpi, ha praticato delle manovre che io non conoscevo e ora me ne faccio una colpa” ha raccontato la madre di Francesco, Alessia subito dopo l’arrivo del piccolo al Policlinico Gemelli.. “E l’ambulanza che ci ha messo tanto arrivare“. Chissà se il piccolo Francesco si sarebbe potuto salvare se i soccorsi fossero stati più tempestivi.