Imperia, cliente denuncia baby squillo: “Sono scappato perchè minorenne”

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Baby squillo – Imperia come Roma. Il nuovo teatro dell’ inquietante fenomeno in ascesa della prostituzione minorile è Ventimiglia, dove tre giovanissime di età compresa tra i 14 e i 15 anni da circa un mese intrattenevano rapporti sessuali a pagamento con clienti maggiorenni.

Il trio di baby squillo liguri aveva preso esempio dalle “colleghe” romane. Le studentesse erano riuscite, in poco tempo, a mettere su un giro di prostituzione, guadagnando dai trenta ai cinquanta euro per ogni rapporto consumato. Dietro l’ organizzazione anche cinque adulti, ora indagati per sfruttamento della prostituzione.

L’ indagine sul giro di baby squillo è partita grazie alla denuncia di un trentenne. L’ uomo, recatosi presso la Stazione di Polizia di Ventimiglia, avrebbe raccontato di aver rifiutato di far salire in macchina una delle tre adolescenti, appena accortosi che la prostituta in erba non aveva neanche raggiunto la maggiore età. “Quando ho visto che era una bambina, mi si è gelato il sangue e sono scappato”,  avrebbe dichiarato il testimone, visibilmente scosso. La testimonianza dell’ ex cliente è stata la chiave di volta per sgominare il giro delle baby prostitute, che adescavano i propri clienti tramite annunci pubblicati su normali siti internet per incontri. Le tre giovani squillo, interrogate dai poliziotti di Ventimiglia, hanno confessato tutto, in lacrime.

Secondo il racconto delle teenagers, gli incontri tra le prostitute ed i clienti avvenivano in luoghi pubblici, come piazzali o zone isolate, nelle automobili degli uomini. Le giovani, tutte e tre provenienti da famiglie perbene ed economicamente agiate del comune ligure, hanno raccontato alle forze dell’ ordine una sconcertante verità. Tutto sarebbe cominciato per gioco, seguendo l’ esempio delle baby squillo della Capitale, ignorando le conseguenze che un comportamento tanto sconsiderato avrebbe potuto loro creare. I soldi? Non erano la motivazione principale anche se, come ammesso con una sincerità disarmante dalle ragazzine, i soldi servivano per “arrotondare” la paghetta di mamma e papà.

Il fenomeno delle baby squillo sta assumendo contorni sempre più inquietanti. Sono numerosi i casi registrati in Italia di ragazzine che “svendono” corpo ed anima, ritrovandosi alla mercé di adulti senza scrupoli. La noia pare essere la motivazione che spinge delle bambine, in apparenza serene, a ricercare il brivido del proibito. Il prezzo da pagare per ottenere emozioni forti, però, spesso risulta essere più alto di quanto si possa immaginare.