American Hustle: l’apparenza Inganna. La recensione del film

 american hustle American Hustle – Nelle scuole di cinema più importanti si studia che il primo comandamento di una pellicola, di un regista, di uno sceneggiatore e di uno scenografo è che il proprio lavoro deve essere veicolo di pensiero. Stando a quello che succede dopo la visione di “American Hustle” l’impressione è proprio questa. Dopo un confronto con chi il film l’ha guardato per interesse e per passione è evidente una prima considerazione: buon film, molto buono, con un inizio un po’ difficile, ma che dopo circa un’ora spicca il volo e riallaccia tutti i fili pendenti della prima mezz’ora.

“American Hustle” di David Russell (regia e sceneggiatura) è tutto questo.

Il film si ispira ad una storia vera. Lo scandalo è di metà anni settanta e si conclude alla fine della decade in un New Jersey in fermento. “Abscam” è il nome che venne dato all’operazione che l’FBI portò a termine in cinque anni circa e che portò alla ribalta la politica corrotta del Congresso e delle organizzazioni governative. Il film trae la sceneggiatura da questo che fu un’evento complesso e che si protrasse nel tempo, premettendo nello stacco iniziale in calce bianca su sfondo nero che : “Alcuni dei fatti riportati all’interno della pellicola sono veri”. Quello che potrebbe sembrare una sconfitta in partenza è invece il punto di forza su cui si basa l’opera di Russel che utilizza una sceneggiatura maiuscola e un recitato di livello assoluto per raccontare una storia con un inizio, uno sviluppo ed una conclusione anticipata nelle prime battute e poi ripresa. Una storia complessa per un film non semplice, ma che ha il pregio di non voler essere la narrazione di episodi che di per se han fatto scandalo, ma che vuole essere innanzi tutto un Film sulle solide basi su cui un film deve basarsi (vedi titolo), e che propone con la ricerca del particolare nel look degli attori e nell’ interpretazione degli stessi una pellicola che infine non ha la pretesa di essere vera, ma che nella finzione del recitato ha la capacità di tenere gli spettatori con le unghie alle poltrone.

Il lavoro di Russel non è fedele in toto a quelli che furono i personaggi e le vicende che li videro protagonisti nella storia di fine anni settanta, volendo matematicizzare il contenuto si può affermare che la Storia raccontata da Russel sia conforme al reale in percentuale del 60%, ma ciò non toglie il fascino, anzi ne aumenta lo spessore, sorretto da un cast eccezionale e che tra gli addetti ai lavori viene riconosciuto al top delle proprie “performance”, si parla di Christian Bale, Bradley Cooper (Il lato positivo), Amy Adams (The Fighter, On the Road), Jennifer Lawrence…..

Robert De Niro merita una parentesi a parte e la conclusione dello scritto.

De Niro è l’artefice principale del decollo del film, è un girato di cinque minuti circa, ma è il “La” che porta lo spettatore all’interno dell’intreccio romanzato.

Una scena chiave che manderà in sollucchero gli appassionati del genere. Semplice, ma geniale, perfetto. Se è vero che la Mafia è sempre esistita lo è sempre stata perchè De Niro ce la doveva spiegare.

Buona visione.

American Hustle: L’apparenza Inganna

2013, 138 min

Regia e sceneggiatura David Russel

co sceneggiatore Eric Singer

Attori principali: Christian Bale, Bradley Cooper, Amy Adams, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jeremy Renner.