Roma, indiano uccide 33enne con un cacciavite: “La musica era troppo alta”

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White Klifford Joseph, 57 anni, arrestato per omicidio

 

Morire perchè la musica è troppo alta. Succede anche questo a Roma. Erano circa le due di questa notte quando un uomo, un cittadino indiano di 57 anni, ha colpito mortalmente un 33enne  romano in via Garibaldi, quartiere Gianicolo.

Carlo Macro era a bordo della sua auto, parcheggiata poco lontano dal rione di Trastevere. La vettura del giovane, all’ interno della quale il ragazzo stava ascoltando della musica, era ferma accanto alla roulotte in cui abitava un cittadino indiano, White Klifford Joseph. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo di Trastevere, che hanno arrestato l’ indiano con l’ accusa di omicidio, l’ uomo sarebbe uscito dalla roulotte infastidito dal volume troppo alto della musica proveniente dall’ autoradio della vittima e, armato di un cacciavite lungo trenta centimetri, avrebbe pugnalato a morte Carlo, perforandogli un polmone, davanti agli occhi atterriti del fratello del 33enne, in quel momento in sua compagnia. E’ stato proprio il fratello del giovane ad allertare i soccorsi e le forze dell’ ordine, prestando egli stesso le prime cure al ragazzo.

Carlo Macro è stato subito trasportato al Fatebenefratelli di Roma, dove è purtroppo deceduto poco dopo. Negli stessi attimi, i carabinieri di Trastevere, messi a conoscenza del decesso del ragazzo, hanno fermato ed arrestato Joseph con l’ accusa di omicidio. Il killer è stato trasferito subito nel carcere di  Regina Coeli, dove è tuttora detenuto.

L’ uccisione di Macro è solo l’ ultimo di una serie di sanguinosi delitti che stanno “flagellando” la Capitale. Roma rischia di somigliare sempre più ad una “giungla d’ asfalto” ove si consumano i più disparati ed efferati crimini: basti ricordare il drammatico caso di Chiara, la ragazza 19enne pestata quasi a morte e ridotta in coma vegetativo dal suo compagno 35enne; come dimenticare, inoltre, le minacce e percosse subite dai cittadini capitolini dai numerosi cittadini di etnia Rom? L’ ordine pubblico della città di Roma rischia di essere fortemente compromesso dalla mancanza di lavoro, dal peggioramento della qualità della vita e dalla sempre crescente delinquenza. La speranza risiede in una inversione di tendenza che i capitolini attendono da troppo tempo.