Renza – Letta, atto finale. In palio il governo del Paese

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Drammatica evoluzione dello scontro Letta – Renzi, con il presidente del Consiglio che si è presentato davanti ai giornalisti e ha, con la calma di un killer, impallinato il segretario del Pd dicendo di dire “chiaramente se vuole prendere il suo posto, cosa vuole fare e di avergli fatto perdere tempo prezioso”. Renzi ha detto che parlerà domani durante i lavori della direzione del suo partito.

Il dopo Letta, sembrerebbe già iniziato e sarebbe curioso capire cosa sia successo per portare l’attuale premier a indire una conferenza stampa nella quale ha proposto un programma di interventi “senza scadenze” e definito le manovre per sostituirlo “manovre di palazzo”. A parte il fatto che lui era diventato Presidente del Consiglio per lo steso tipo di manovre, c’è una sola spiegazione per il suo comportamento: si era abituato ad occupare la poltrona e ha sommo dispiacere a lasciarla.

Il vero interrogativo è un altro: capire cosa abbia da guadagnarci Renzi a prendere il  governo con gli stessi metodi di Letta, lui che vuole darsi arie di “nuovo” e aveva sempre negato la possibilità di prendere il potere per queste vie; volendo fare un po’ di chiromanzia politica verrebbe da credere che Il segretario del Pd abbia deciso di fare questo passo, poiché ha in tasca un accordo per un governo di legislatura con l’obiettivo di fare le riforme costituzionali; sarebbe l’unica circostanza che giustificherebbe una manovra, che rischia di disperdere tutto il suo patrimonio di credibilità: sempre a patto  che si parli di alta politica, poiché se è mera brama di acquisire una cadrega tutto è lecito ovviamente.

I fatti futuri sveleranno l’arcano. Per il momento gustiamoci le diatribe verbali dei due galletti del Pd, sperando che, qualunque cosa accada, possa esserci del buono per il popolo italiano,