Tornano pene minori per le droghe leggere: addio alla Fini-Giovanardi

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Una svolta per le penalizzazioni in materia di droghe leggere, a seguito della bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge Fini-Giovanardi ed il ritorno in vigore della Iervolino-Vassalli, grazie alla quale da oggi saranno commisurate pene di maggiore o minore entità, rispetto all’importanza della droga coinvolta nel reato. Una differenziazione delle condanne a seconda che si tratti di droghe leggere o pesanti, insomma, ma il sistema proposto dalla Iervolino-Vassalli era già vigore in Italia, prima che subentrasse la legge Fini-Giovanardi, che equiparava le droghe leggere e pesanti e si avvaleva di provvedimenti attuati uniformemente rispetto ad esse: questo decreto, infatti, venne approvato nel lontano 2005, in occasione delle Olimpiadi di Torino, al fine di ostacolare la criminalità organizzata, il terrorismo e favorire risultati ottimali dalle misure di sicurezza attuate a tutela dell’integrità dei giochi olimpici. Oggi la legge decade, dopo il ricorso presentato da un uomo condannato a 4 anni di carcere  per il trasporto di 3,8 kg di hashish, senza condizionale, il cui legale ha posto in discussione dinanzi alla consulta la legge Fini-Giovanardi, per l’aggravamento delle pene per droghe leggere previsto dallo stesso decreto. La legge Iervolino-Vassalli è stata riportata in vigore con l’inclusione delle modifiche apportate dal referendum del ’93, punto cruciale nella differenziazione  delle pene per droghe leggere e pesanti.