Strangolata dal compagno per gelosia: aveva creato un profilo facebook

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Fonte della foto: leggo

Bari. Ancora femminicidi motivati da ragioni, almeno in apparenza, al limite dell’accettabile. Francesca Milano, 42 anni, è stata uccisa dal suo presunto compagno, Nunzio Proscia, 40enne, perché aveva creato un nuovo profilo facebook con un nome falso. Il corpo della donna è stato trovato nelle campagne del comune di Bari la notte scorsa, dopo due giorni passati a cercarla, perché dalla sera del 26 era stata data per scomparsa dalla casa dove viveva con i suoi due bambini. La vittima era separata dal precedente marito, ma i Carabinieri hanno accertato la colpevolezza di Proscia con un interrogatorio durato molte ore e che ha messo a dura prova la resistenza psicologica dell’uomo. In primis, però, ad indicare ai Carabinieri l’uomo sono stati i familiari della vittima, che non vedevano di buon occhio la relazione tra Francesca ed il suo carnefice, che andava avanti già da tempo. Quando, finalmente, ha ceduto, l’assassino ha anche ammesso il movente di un gesto così estremo: durante un litigio avuto con Francesca, proprio a causa di questo account su facebook in cui la donna aveva scelto un altro nome ed un’altra immagine di profilo per presentarsi agli altri, Proscia ha portato la donna nell’auto di lei e lì si è lasciato andare alla violenza, strangolandola. Si frequentavano da poco e probabilmente la vittima non ha potuto accorgersi in tempo della grande gelosia del compagno, tanto che, venuto a conoscenza del nuovo profilo su facebook, anche Nunzio ne aveva creato uno falso, con cui seguiva i movimenti della donna sul social network. Una gelosia che, inevitabilmente, si è tradotta nell’ennesimo femminicidio in Italia.